«Io fuggita da un matrimonio combinato, aiuto le altre donne a ritrovare la speranza»

Albano Sant’Alessandro.Zina, 23 anni, di origini marocchine. Arrivata al centro «Il giardino» due anni fa, ora si sta rifacendo una vita ed è volontaria per l’associazione.

Da ospiti a volontarie, è il percorso di rinascita delle donne che dopo un passato difficile sono rifiorite grazie all’associazione «Il giardino» di Albano Sant’Alessandro, nata per essere un servizio di prima ospitalità e ascolto. Nel 2022 nella sede di via Garibaldi sono state accolte venti donne, prevalentemente italiane, con storie di violenza fisica o psicologica oppure perché rimaste sole, senza un lavoro e senza una casa. A loro si dedicano una decina di volontarie, alcune studentesse universitarie, altre sono ex ospiti. Tra loro anche Zina, 23 anni, di origini marocchine, entrata nel centro a marzo 2020 e uscita a novembre dello scorso anno: con il suo bagaglio, oggi, dà la sua disponibilità per aiutare le altre donne. «Bisogna dare voce e speranza a chi voce e speranza non ha – racconta –, per anni ho visto tutto nero, ma ora lavoro, sono responsabile sala in un ristorante, sto studiando alla scuola alberghiera, vivo in una casa mia e sento di essere rinata. Oggi sono una donna libera. Sono finita a “Il Giardino” scappata da un passato di violenza e da un matrimonio combinato». Zina ha messo in scena la sua storia e il suo percorso di rinascita nella rappresentazione «Speriamo sia maschio», sabato scorso all’auditorium di Chiuduno.

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