Il lago d’Endine ghiacciato, effimera magia

SPINONE AL LAGO . Dopo il Capodanno 2025 che ha regalato lungo le rive una lastra di ghiaccio subito testata dai pattinatori più arditi e diventata la star dei fotografi, venerdì 3 gennaio lo specchio d’acqua della Val Cavallina si mostra in un’inedita veste, con la superficie sgelata e un contorno di prati punteggiati da margheritine.

Il cartello con la fotografia in bianco e nero è lì a ricordare gli antichi fasti di «una delle più grandi piste naturali di sport sul ghiaccio». Ma il lago d’Endine non è più la pista di pattinaggio di inizio Novecento, quando ci si organizzavano perfino gare e la Milano bene raggiungeva in treno le sponde di questo piccolo specchio d’acqua. Non è più come una volta: il cambiamento climatico non è un’illusione, ma anche quest’anno, con il cambio dal 2024 al 2025, la lastra di ghiaccio si era inspessita e tante persone sono accorse da tutta la Bergamasca a immortalare il lago ghiacciato. E chi ha pattinato o è anche soltanto salito sopra il ghiaccio, lo ha fatto consapevole dei divieti in vigore ormai da anni, con i sindaci dei paesi rivieraschi che continuano a ripetere il loro appello alla massima attenzione: non più tardi di tre anni fa ci fu qualcuno che rischiò grosso, quando il ghiaccio cedette sotto il suo peso.

Il cambio repentino

Sono poi bastate un paio di notti con temperature intorno allo zero, è bastata una mattina e un pomeriggio (quello del 3 gennaio) a 10 gradi sopra lo zero, e tutto è cambiato: lo spettacolo diventa così l’andirivieni dei germani reali e degli anatroccoli che camminano goffi sul ghiaccio per poi subito tuffarsi dove il ghiaccio sparisce e riemergere di nuovo in equilibrio sulla sottile lastra.

Resta sempre, comunque, una magia ammirata anche da tanti bambini accompagnati dai genitori. «Arriviamo dal Milanese, siamo villeggianti con casa qui a Monasterolo – spiega una signora mentre tiene per mano una bimba impegnata nella videochiamata alla sua mamma –, non volevamo perderci lo spettacolo del lago ghiacciato e anche così, con il disgelo, è bello comunque». Più in là un gruppo di giovani continua a scattare fotografie, un anziano scruta verso la sponda di Monasterolo per intercettare pattinatori che non ci sono: il rischio è troppo alto. Per molti di loro, la mezz’ora di divertimento su ghiaccio è comunque assicurata grazie alla pista artificiale allestita dal Comune nel piazzale del Borgo dei cigni. Da lì lo sguardo arriva rapito all’altra «pista», il lago messo in pausa dal freddo che ha allentato la sua morsa. Il popolo del lago frozen aspetta un nuovo cambio. Reflex e telefononi sono pronti a nuove spettacolari fotografie.

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