«Ho lasciato tutto: vivo in crociera e giro il mondo»

LA STORIA. La storia di Italo «Novecento» Dubbini: imprenditore con la passione per i viaggi in mare ispira la sua vita al pianista sull’oceano di Alessandro Baricco.

Come si sta a vivere in crociera? «Benone!». Ci risponde così, dall’Oman - ovviamente a bordo di una nave – Italo Novecento Dubbini, imprenditore bergamasco che tre anni fa ha deciso di lasciare tutto e di scegliere come sua nuova casa le navi da crociera, a bordo delle quali ora vive girando per il mondo.

Novecento, come il pianista sull’oceano

È una passione che arriva da lontano, quella di Italo Novecento, per il mare e la navigazione. Imprenditore nel settore chimico tessile, titolare insieme ai fratelli dell’azienda Ftr di Albano Sant’Alessandro fondata dal papà Romano nel 1972, Italo ha sempre passato le sue vacanze in nave. «Una passione che mi porto dietro fin da ragazzo – racconta –. Dieci anni fa, in crociera a Valparaiso, in Cile, mi è venuto un infarto. Quando mi hanno dimesso invece di tornare a casa, sono salito di nuovo su una nave. L’equipaggio mi ha accolto a bordo con una grande festa. Sono stati loro, per la prima volta, a chiamarmi Novecento, come il pianista sull’oceano di Alessandro Baricco. Mi hanno commosso».

Al lavoro per 40 anni, poi il cambio vita

Da quel giorno il legame con il mare si è addirittura rafforzato. Nel frattempo Italo Dubbini aveva scelto di lasciare Bergamo, dov’è nato 64 anni fa, per emigrare in Svizzera, a Lugano, dove ha avviato una nuova attività. Poi quattro anni fa la decisione definitiva di lasciare il lavoro, cedere l’azienda di famiglia ai nipoti («i miei figli hanno 33 e 40 anni, vivono all’estero e si occupano di altro», dice) e d’imbarcarsi una volta per tutte. «È stata una scelta di vita – racconta –, che per fortuna posso permettermi dopo aver lavorato per quarant’anni». Davvero una fortuna quella di Dubbini, aggiungiamo noi, che in pochi possono vantare anche dopo aver lavorato una vita. «Ogni tanto scendo a terra per 15-20 giorni e torno a Bergamo per trovare mia mamma e i miei quattro fratelli», prosegue . Poi però il richiamo del mare si fa sentire e lui riparte. «Viaggio per divertimento – confessa – ma con il passare del tempo ho fatto di questa mia passione anche un’attività in un certo senso lavorativa. Sulle navi viaggiano migliaia di persone e gli equipaggi sono molto numerosi. Organizzo feste per loro, per il personale delle navi, ho inventato un format che piace e li diverte. Quando sanno che sono a bordo, sono tutti felici e sono stra coccolato. Oggi anche loro sono la mia famiglia».

«Voglio essere libero di fare quello che mi sento – risponde – ed è per questo che non mi piace ricevere favori da nessuno, soprattutto sulle navi. Un giorno vorrei poter essere libero di scegliere anche di tornare a terra, un po’ come ha fatto Forrest Gump, che dopo tre anni ha smesso di correre»

E quel Novecento? Da un paio d’anni non è più solo un soprannome. Nel 2022 Italo ha chiesto alla Prefettura di Bergamo di cambiare nome, aggiungendolo al suo: «Ho imparato a conoscere questo personaggio, nel quale mi ci ritrovo in pieno – dice –. Ho motivato la mia scelta agli uffici, anche dopo quello che mi era capitato in Cile, e la mia pratica è stata accettata». Il decreto è arrivato il 30 gennaio 2023, «nel giorno in cui mio papà avrebbe compiuto 90 anni – aggiunge –. Per me, un segno del destino». Gli chiediamo come si vede tra qualche anno in crociera: «Voglio essere libero di fare quello che mi sento – risponde – ed è per questo che non mi piace ricevere favori da nessuno, soprattutto sulle navi. Un giorno vorrei poter essere libero di scegliere anche di tornare a terra, un po’ come ha fatto Forrest Gump, che dopo tre anni ha smesso di correre».

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