«Dieci anni fa i miei tre trapianti
Il dono di una seconda vita»

Trescore Balneario, Roberto Ceruti, 55 anni, nel 2010 ha ricevuto da un donatore fegato, rene e pancreas. «Mi sentivo sul baratro, oggi penso di essere fortunato e aiuto raccontando la mia esperienza».

Voleva una seconda possibilità e gli è stata donata: Roberto Ceruti, 55 anni (56 a settembre) di Trescore, nell’estate 2010 ha subìto un trapianto multiplo combinato di fegato, rene e pancreas agli ex Riuniti di Bergamo. Un’operazione lunga e delicata, il cui risultato non era scontato.

Il 12 agosto ricorre il decimo anniversario della sua rinascita, l’inizio di una seconda vita. Con ritmi nuovi. Più rallentati, che gli hanno permesso di riscoprire passioni come la fotografia e i video. Oggi Roberto è un uomo nuovo, guarda la vita con occhi diversi, da un’altra prospettiva. Ha ritrovato un equilibrio rinnovato dalla malattia e dal trapianto. È in pensione, dopo un passato nella ristorazione e come elettrauto, ora si dedica ai suoi hobby collaborando con realtà associative locali come il Circolo Igea e l’Aido di Trescore.

«La malattia mi aveva tolto le forze, anche quelle mentali – racconta -, ora le ho ritrovate. Prima del trapianto vedevo solamente delle ombre, fotografavo solo con l’occhio sinistro, ora ho ripreso abbastanza bene. Prima scattavo foto che a volte non mi piacevano. Ma non le cestinavo, le ho modificate cercando di prendere tutto il bello che c’era e potevano trasmettere».

Dal 2008 Roberto ha lottato contro cirrosi epatica e diabete, due malattie invalidanti che lo hanno costretto a stare sulla sedia a rotelle. «Mi sentivo sul baratro, come nella fotografia, la mia preferita, del Rockfeller center a New York, con gli operai in pausa pranzo, sospesi su una trave. Quando la guardo avverto quella sensazione di vuoto che provavo durante la malattia». «Mi avevano dato due anni di vita – ricostruisce -, dopo pochi giorni sono stato ricoverato, ero messo male, ci hanno messo tre mesi per rimettermi a posto. Si aspettava il donatore di organi e poteva essere solamente uno. Ho il gruppo sanguigno zero negativo, posso donare a tutti, ma ricevere solo da uno zero negativo. Poi la telefonata tanto attesa, quella che mi ha salvato la vita».

Agli ex Riuniti è stato sottoposto a un intervento no stop di 13 ore. «Un medico chirurgo non mi diede garanzie sulla riuscita dell’intervento, - prosegue Ceruti - era un tentativo ma non avevo scelta e io volevo continuare a vivere. Ce l’ho fatta e ringrazio i medici che mi hanno salvato. È valsa la pena sperare. Oggi mi restano 98 punti sul corpo, quando mi guardo allo specchio penso di esser stato fortunato e ho deciso di ringraziare la vita per la seconda opportunità concessa. Lo faccio aiutando gli altri, facendo volontariato. All’Aido di Trescore cerco di dare il mio contributo raccontando la mia testimonianza. Bisogna creare maggiore sensibilità».

Nel 2019 in Italia sono stati 3.813 i trapianti portati a termine. Un dato inferiore soltanto a quello del 2017, quando se ne contarono 3.950. Il maggior numero di interventi ha riguardato il rene (2.137), poi il fegato (1.302), cuore (245), polmone (153), pancreas (42) e intestino (1). In crescita anche le donazione e trapianto dei tessuti (cornea, osso, cute, valvole e membrana amniotica) e delle cellule staminali emopoietiche. Alla fine del 2019, 2.766 italiani sono stati segnalati come possibili candidati al prelievo degli organi. Un dato in aumento del +3.8 % rispetto all’anno precedente.

Roberto è iscritto all’Aido di Trescore ma è stato anche testimonial degli Amici del trapianto di fegato Onlus e ha contribuito a realizzare la Home Onlus per aiutare i familiari dei malati ricoverati a trovare un alloggio vicino alle strutture ospedaliere.

«Il primo anno volevo conoscere la famiglia del mio donatore - conclude -, ci ho pensato a lungo. Da una parte c’era una famiglia felice, dall’altra una famiglia che stava soffrendo. Ho lasciato perdere. Sarebbe stata un’azione egoistica, una mancanza di delicatezza nei confronti del loro dolore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA