Cronaca / Valle Cavallina
Martedì 09 Giugno 2020
Bergamasca, vendite di vino al -50%
Il Valcalepio propone patto con i ristoratori
Con la fine dell’isolamento a casa e la riapertura del settore Horeca (alberghi, ristoranti, bar e catering), ricominciano a riprendere fiato anche i produttori bergamaschi di vino.
Negli ultimi 2-3 mesi le vendite si sono drasticamente ridotte:- 50% di fatturato, nella media, ma qualche azienda anche -70%. «Ora si registra una ripartenza – afferma Sergio Cantoni, direttore del Consorzio Tutela Valcalepio – ma ancora col rallentatore: le nostre cantine dipendono in buona parte dalla vendita diretta e dal settore dei ristoranti e bar, che lavorano ancora poco per via delle limitazioni imposte. I privati hanno ripreso a circolare e ad effettuare gli acquisti presso le aziende ma mancano i ristoranti».
Nel periodo di lockdown le aziende hanno cercato di organizzarsi, incrementando prima la consegna a domicilio ed ora l’asporto. «Sì, il mercato si sta muovendo – affermano alla Locatelli-Caffi di Chiuduno - e nel periodo più nero ci siamo un po’ salvati con vendite on line effettuate sul portale di un nostro rappresentante lombardo. Abbiamo inoltre spinto per le mezze bottiglie da 350 centilitri, utili per l’asporto dei ristoranti o anche per chi negli alberghi vuole consumare il pasto in camera».
Franco Plebani (Il Calepino di Castelli Calepio) ha fiducia in una sicura ripresa, anche se lenta. Ammette di aver perso per due mesi il 50% del fatturato ma confida che, con la bella stagione, il suo spumante metodo classico, di cui è stato il primo produttore orobico già nel 1978, collaborerà a far riprendere coraggio ai lombardi.
Sergio Cantoni, a nome di tutti i produttori, lancia un appello al mondo della ristorazione bergamasca: «Dovremmo arrivare a una sorta di alleanza fra ristorazione, vini e prodotti gastronomici del territorio. Se i soldi rimangono sul territorio abbiamo tutti da guadagnare. Chiedo ai ristoratori di rivedere le loro carte dei vini e di valorizzare di più i nostri vini, che sono sempre più di qualità. Vanno offerti con orgoglio perché sono in grado di fare bella figura in abbinamento a tutte le cucine. Ci sono locali che hanno in lista soltanto uno o due vini bergamaschi, magari non Doc. Mi auguro carte dei vini con almeno 6-7 prodotti della Valcalepio, un territorio che il consorzio ha valorizzato con un volume a fumetti, scaricabile dal nostro sito, che racconta la storia del vino orobico».
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