Cronaca / Valle Cavallina
Mercoledì 18 Maggio 2022
A palazzo Suardi la collezione di Sigorini racconta la storia del ciclismo
Ranzanico Appassionato delle due ruote fina da piccolo, dal 2006 ha raccolto biciclette d’epoca e cimeli di campioni che ora sono in mostra.
La storia su due ruote tra imprese e grandi campioni: a Ranzanico, Palazzo Suardi Re apre le porte alla collezione privata di Alessio Sigorini, appassionato e collezionista di Pianico. Biciclette storiche, trofei, autografi e casacche di chi nello sport ha lasciato un segno indelebile nell’arco di quasi un secolo: dagli anni Venti con i primi prototipi moderni ancora senza cambio agli ultimi scampoli del millennio scorso con i modelli a tutti più familiari.
Nuova collocazione
La collezione era in precedenza esposta a Pianico, ora grazie all’incontro di Alessio con il presidente dell’associazione «Arte in Valle» Serafino Capuano, i circa trenta esemplari in mostra hanno trovato una nuova collocazione a Palazzo Suardi Re. Un edificio settecentesco, che ospita già il Museo della seta e la raccolta museale C’era una volta. «Mio papà era direttore sportivo della squadra Supermercati Sebino e da quando avevo dieci anni l’ho sempre seguito, la passione per le due ruote me l’ha trasmessa lui – racconta Sigorini -. Poi nel 2006 è arrivata la prima bici d’epoca, una Legnano degli anni Sessanta, un signore me l’ha regalata. A sistemarla mi ha dato una mano Piero Piazzalunga, lo storico meccanico di Felice Gimondi. Da quel momento ho iniziato a collezionarle».
Restaurate e conservate
Da Marco Pantani a Paolo Savoldelli, da Gianni Bugno a Giovanni Battaglin per arrivare a Luc Leblanc, sono tanti i nomi che affollano le pareti con autografi e gagliardetti. Alcune biciclette sono conservate e altre restaurate, ognuna con la sua targhetta con in bella vista l’anno di produzione e la marca. «La più antica - aggiunge Alessio - è una Wander del 1925, le verniciature di giallo sul tubo sella e sul piantone davanti sembrano suggerire che sia stata utilizzata in un Tour de France. Queste biciclette non avevano nemmeno il cambio, i corridori pedalavano anche per 300 chilometri in condizioni oggi difficili da immaginare». La data per l’inaugurazione della collezione non è ancora stata fissata. La prima occasione per visitarla sarà domenica 5 giugno in occasione di alcune visite guidate.
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