Cronaca / Valle Cavallina
Mercoledì 20 Novembre 2024
A Casazza la fabbrica clandestina di sigarette: l’operazione di carabinieri e guardia di finanza
CONTRABBANDO. L’operazione di martedì 19 novembre ha visto la partecipazione di oltre 50 militari, che da Bergamo hanno raggiunto gli obiettivi nelle province di Trieste, Gorizia, Napoli, Avellino, Benevento, Alessandria e Caltanissetta. L’indagine durata oltre un anno.
Concluse in tutta Europa le operazioni di polizia volte allo smantellamento di un gruppo criminale ritenuto responsabile di produzione e traffico di sigarette di contrabbando. Un gruppo composto da cittadini dell’est Europa, provenienti in particolare da Ucraina, Moldavia e Romania.
Per l’operazione «Zamek» in campo una Squadra investigativa comune composta dalle autorità giudiziarie italiane, francesi e polacche, con un team di forze di polizia istituito presso Europol e il coinvolgimento di agenti e militari da Italia, Francia, Polonia, Belgio, Bulgaria, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania e Paesi Bassi.
Sigarette di contrabbando, le indagini a Bergamo
Per quanto riguarda il nostro paese, le investigazioni sono state condotte da guardia di finanza e carabinieri di Bergamo, coordinate dalla procura, che hanno individuato nel comune di Casazza un opificio destinato alla lavorazione illecita del tabacco. Già durante l’estate il fabbricato era stato posto sotto sequestro, come i macchinari presenti all’interno, il tabacco utilizzato e centinaia di milioni di filtri, bobine di carta e stampe di pacchetti, nonché di denunciare dieci soggetti e arrestarne due in flagranza, cittadini stranieri con documenti falsi, validi per l’espatrio.
La produzione di sigarette a Casazza
Il capannone a Casazza era stato locato ad una ditta individuale riconducibile a un cittadino moldavo, appositamente costituita poche settimane prima, che avrebbe favorito l’attività clandestina dissimulando la dichiarata attività nel settore edile. Finanzieri e carabinieri hanno scoperto anche imponenti opere edili abusive realizzate all’interno del capannone, tra cui veri e propri appartamenti che ospitavano una decina di lavoratori non autorizzati a lasciare la struttura.
In totale sono 57 le tonnellate di tabacco sequestrate, di cui 10 in provincia di Bergamo
È poi emerso come i trasporti su strada dei tabacchi lavorati a Casazza venissero occultati all’interno di imballaggi accompagnati da una documentazione che attestava, in maniera fittizia, la presenza all’interno di «infissi in alluminio». Documentazione emessa da una società comasca, che forniva così copertura all’attività di contrabbando.
L’operazione di martedì 19 novembre ha visto la partecipazione di oltre 50 militari, che da Bergamo hanno raggiunto gli obiettivi nelle province di Trieste, Gorizia, Napoli, Avellino, Benevento, Alessandria e Caltanissetta
L’indagine è durata più di un anno, con diverse riunioni presso L’Aja, nelle sedi di Eurojust ed Europol. Così è stato possibile ricostruire relazioni economiche e canali di distribuzione del tabacco, che giunto in Europa - e quindi anche in Italia - veniva trasferito nelle varie fabbriche clandestine in tutto il continente.
L’operazione partita dalla provincia di Bergamo
L’operazione di martedì 19 novembre ha visto la partecipazione di oltre 50 militari, che da Bergamo hanno raggiunto gli obiettivi nelle province di Trieste, Gorizia, Napoli, Avellino, Benevento, Alessandria e Caltanissetta, perquisendo abitazioni, uffici, aziende, depositi. Nella giornata sono state sequestrate 7 tonnellate di tabacco, smartphone, altri dispositivi, documentazione contabile ritenuta di alta valenza probatoria e, a casa di uno degli indagati, anche 46mila euro in contanti. In totale sono 57 le tonnellate di tabacco sequestrate, di cui 10 in provincia di Bergamo.
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