Cronaca / Valle Brembana
Martedì 10 Dicembre 2024
Villa d’Almè, paga la droga con soldi falsi e viene accoltellato: lo spacciatore in carcere per tentato omicidio
IL CASO. Fermato dopo un lungo inseguimento dei Carabinieri nelle campagne il presunto autore dell’accoltellamento che lo scorso 1° dicembre è quasi costato la vita a un 35enne.
Ha pagato la droga con soldi falsi ma quando lo spacciatore se ne è accorto ha reagito con violenza. Si è procurato un grosso coltello e si è messo alla ricerca dell’uomo che lo aveva truffato, fino a quando non lo ha trovato. È stato arrestato il presunto autore dell’accoltellamento che lo scorso 1° dicembre è quasi costato la vita a un 35enne tunisino a Villa d’Almè. «Salvato da morte certa», sostengono i carabinieri, che nei giorni scorsi hanno fermato un giovane marocchino irregolare sul territorio nazionale, ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio pluriaggravato dopo una delicata e serrata indagine.
Le indagini sono state condotte dalla Compagnia di Zogno attraverso un approfondito esame dei sistemi di videosorveglianza e un’accurata raccolta di informazioni. Informazioni che hanno consentito di risalire all’auto usata dall’indagato per arrivare sulla scena del crimine e poi fuggire. I militari, dopo averne ricostruito i movimenti, hanno ristretto la cerchia dei sospetti. Tra i quali, alla fine, è stato individuato il presunto autore.
La caccia nei luoghi dello spaccio
Lo spacciatore si era messo a cercare il ragazzo nei luoghi dove era solito spacciare, intenzionato a vendicarsi. Al momento dell’incontro in un bosco, di fronte alla ritrosia del 35enne a pagare il debito, l’indagato lo ha accoltellato alla schiena, causandogli una ferita profonda ed estesa; ferita che ha causato la perforazione del polmone e la frattura di alcune costole. L’aggressore si è poi dato alla fuga a bordo di un’auto guidata da un suo conoscente italiano, a cui da tempo vendeva dosi di cocaina, inconsapevole fino a quel momento delle intenzioni dell’amico marocchino.
L’accoltellamento e l’intervento d’urgenza
Dopo l’accoltellamento, la vittima è riuscita faticosamente a raggiungere la pista ciclabile di Almè. Lì è stato notato da un residente mentre perdeva molto sangue. Il 118 lo quindi ha portato in ospedale, appena in tempo per essere operato in via d’urgenza e salvato da morte certa, con ferite giudicate guaribili in almeno 60 giorni.
La mattina del 6 dicembre i Carabinieri di Zogno, supportati dal Nucleo Investigativo di Bergamo, hanno rintracciato e catturato l’indagato dopo un estenuante inseguimento a piedi nelle campagne di Villa d’Almè. Le perquisizioni hanno consentito di rinvenire nell’abitazione di Bonate dove l’indagato dimorava in quei giorni, un considerevole quantitativo di cocaina e marijuana, un bilancino di precisione oltre a materiale per il confezionamento delle dosi e denaro ritenuto provento dell’attività illecita. L’arma del delitto, invece, non è stata ancora trovata.
Il carcere: pericolo di fuga
Interrogato dal Pubblico Ministero alla presenza del proprio avvocato, l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma i gravi indizi di colpevolezza raccolti nei suoi confronti hanno determinato da parte della Procura, in sede di richiesta di convalida del fermo, la richiesta di applicazione della custodia cautelare in carcere persistendo i presupposti del pericolo di fuga e di reiterazione del reato, nonché le circostanze aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti.
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