Viadotto di Sedrina, con il ribasso d’asta i lavori si allungano

L’OPERA. Grazie ai fondi avanzati si cambiano i pannelli fonoassorbenti: il cantiere proseguirà fino a dicembre. La Provincia: nessun intoppo, miglioriamo il progetto.

Un altro mese e mezzo, forse due, di lavori al viadotto di Sedrina. Ma non tanto per lungaggini o intoppi. Un prolungamento - rispetto alla conclusione prevista il 31 ottobre - che avverrà perché sono avanzati soldi e, grazie a questi, si potrà migliorare (con nuove barriere fonoassorbenti) un altro tratto del ponte. Iniziati lo scorso marzo si stanno avviando alla conclusione i lavori di messa in sicurezza di 400 metri del viadotto di Sedrina (entrambe le strade, sul lato verso Zogno). Otto mesi erano i tempi previsti di cantiere: prima lungo le due corsie in direzione di Bergamo e, da fine luglio le altre due in direzione dell’alta valle. «Durante i lavori - spiega Davide Chiodi, responsabile dell’Ufficio Ponti della Provincia - non si sono avute particolari problematiche. I tempi sono stati sostanzialmente rispettati, salvo qualche giorno in più di ritardo, dovuto anche ai giorni di maltempo».

L’intervento

Per concludere quanto previsto dall’appalto si andrà quindi oltre di una quindicina di giorni, verso metà novembre. Ma proprio grazie al fatto che non ci sono stati problematiche, si potranno utilizzare i fondi del ribasso d’asta per altri lavori di miglioramento del viadotto.Il quadro economico era di 4,5 milioni di euro (finanziamento ottenuto dalla Provincia nell’ambito della messa in sicurezza dei ponti nel Bacino del Po): ad aggiudicarsi il bando il Consorzio stabile Odos di Verona con ribasso del 23,3%. «Conclusi i lavori previsti - continua Chiodi - seguirà una perizia aggiuntiva per capire quanto si potrà ancora realizzare con i soldi rimasti dal ribasso d’asta: indicativamente dovremmo riuscire a rinnovare le barriere fonoassorbenti e i cordoli laterali per circa 200 metri, sul lato del viadotto che guarda a Sedrina, con la corsia di marcia in direzione Zogno. Lavori che, anche qui indicativamente, dovrebbero durare da uno a due mesi».

Oltre al risanamento strutturale, l’intervento prevede l’adeguamento dei cordoli, delle barriere stradali, dello spartitraffico, della regimazione idraulica, con nuovi sistemi di raccolta e smaltimento delle acque, e dell’impianto d’illuminazione di parte del viadotto

Dallo scorso marzo i lavori

Il cantiere era stato aperto lo scorso marzo sulla corsia in discesa, da Zogno verso Villa d’Almè, con conseguente trasferimento di tutto il traffico sull’altra corsia. Conclusi i lavori su quel tratto, dal 30 luglio, con ordinanza di Anas, la nuova viabilità sul viadotto è stata invertita: è stato infatti chiuso l’ultimo tratto di strada in direzione di Zogno (utilizzato fino ad allora in entrambe le direzioni di marcia). I veicoli diretti a Ubiale e Brembilla possono comunque utilizzare lo svincolo che scende alla frazione Ponti. Dal pomeriggio del 30 luglio si viaggia invece con doppio senso sul lato del viadotto che guarda a Ubiale. Su entrambi i lati si è lavorato in particolare sulle cosiddette «selle Gerber», strutture che, dalle indagini, avevano rivelato «un elevato grado di corrosione delle armature», dovuto in particolare alle «infiltrazioni d’acqua dai giunti di dilatazione sul piano viario del viadotto». Oltre al risanamento strutturale, l’intervento prevede l’adeguamento dei cordoli, delle barriere stradali, dello spartitraffico, della regimazione idraulica, con nuovi sistemi di raccolta e smaltimento delle acque, e dell’impianto d’illuminazione di parte del viadotto.

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