Valli e laghi, zona gialla in sordina: il turismo pronto a ripartire «ma con cautela»

Nella Bergamasca il maltempo annulla i benefici sulla ritrovata mobilità, dopo un weekend buono. Si punta sul 1° maggio. A Gromo e Selvino tante richieste per l’estate. «Più controlli anti resse».

Si riapre, ma non troppo. E non è solo questione di meteo. La zona gialla scattata lunedì, all’indomani di un 25 aprile baciato dal sole e dalla voglia di uscire, è quasi passata inosservata, nelle nostre valli e ai laghi. Spariti i villeggianti saliti dal Milanese nel weekend a riaprire le loro seconde case sulle Prealpi, non resta ora che attendere il loro ritorno per il 1° maggio, confidando anche in un tempo più clemente. Intanto però, restrizioni a parte – soprattutto quella imposta ai ristoranti obbligati a servire i pasti soltanto all’aperto – gli operatori del turismo si attrezzano e i sindaci pure.

Aprono i primi musei, si ritornano a organizzare visite guidate e «la speranza è che tutti rispettino le regole, altrimenti il rischio di tornare presto zona rossa si fa reale», è l’ammonizione sulla bocca di molti. Ma vince, deve vincere il pensiero positivo. «La zona gialla dà un po’ di ottimismo – afferma la sindaca di Foppolo Gloria Carletti –: uno degli aspetti importanti è che se i villeggianti arrivano da noi nelle seconde case, poi il fine settimana hanno piacere di uscire a cena, avere un momento di svago, ma certo, a 1.600 metri all’aperto è impossibile, da noi ci sono 4-5 gradi la sera. Capisco la riapertura graduale e continueremo a rispettare le normative, ma ora è il momento di ripartire. I ristoranti hanno investito per uniformarsi alle direttive, diamogli una capienza al 50 o al 30 per cento massimo, ma facciamoli funzionare». Altrimenti sarà dura: «Da noi si sta rischiando tanto – prosegue –, qui abbiamo 7 alberghi che hanno dovuto comunque pagare i tributi, hanno tenuto il riscaldamento acceso. L’insofferenza inizia ad essere tanta, è più di un anno che siamo messi così». Così, un paese Covid-free che però rimane chiuso, di fatto. «L’8 marzo 2020 noi eravamo pieni di gente – ricorda Carletti – e non ci sono stati contagi certificati: resto dell’idea che la montagna è un luogo dove la gente si distribuisce sul territorio, non dà rischi, invece è sempre la più penalizzata». Gli occhi a Foppolo sono puntati sul 1° maggio e anche oltre: «La stagione – spiega la sindaca – inizia a fine giugno, inizio luglio. Anche perchè il turismo per noi è quello invernale». Ma questa è un’altra storia, chiusa quest’anno con un bilancio doloroso, visto lo stop degli impianti.

Archiviato un fine settimana, lo scorso, di pienone soprattutto sulle piste ciclabili, San Pellegrino Terme è pronta a riaccogliere i turisti: «Diversi ristoratori hanno chiesto l’uso degli spazi esterni – spiega il sindaco Vittorio Milesi –, da parte degli operatori c’è la volontà di riprendere e anche i residenti hanno voglia di tornare a un po’ di normalità. Speriamo sia proprio così, dobbiamo sfruttare questa riscoperta della montagna, ma che sia fatto con la testa – auspica –. Qui abbiamo avuto anche la fortuna di avere il campo gara per canoe, domenica c’era anche una corsa di atletica che ha portato parecchia gente, si è creato un bel movimento che ci fa respirare quell’aria di normalità di cui abbiamo bisogno. Speriamo però di non avere un nuovo aumento di contagi: ora nella nostra cittadina abbiamo solo un positivo, ma settimana scorsa erano 13-14, nuclei familiari interi contagiati. La speranza viene dai vaccini, noi siamo quasi al 28 per cento di vaccinati alla prima dose almeno, una percentuale che in qualche modo è buona. Se arriviamo al 50 per cento, si starà più tranquilli».

Castione della Presolana ha avuto sabato e domenica scorsi un assaggio – seppure ancora in zona arancione – di ripartenza, con «tantissima gente nei parchi e in montagna», fotografa il primo cittadino Angelo Migliorati, che manterrà «alta l’attenzione sul rispetto delle regole: a giugno dovremmo assumere il nuovo agente della polizia locale e potremo così potenziare i controlli». Anche Gromo fa le prove per l’estate: «C’è voglia di muoversi, abbiamo un buon movimento di turisti che nel weekend hanno riaperto le seconde case – spiega la sindaca Sara Riva – e il segnale di ottimism che mi giunge dal nostro ufficio turistico è una grande crescita di richiesta di case in affitto per questa estate».

Stessa aria a Selvino, dove il Rally Prealpi orobiche ha attirato sull’Altopiano curiosi e tanti ciclisti e dove, conferma l’assessore al turismo Mario Vitali, «la richiesta di case per l’estate è sempre alta».

Debutto in zona gialla sottotono a Sarnico «con un buon movimento, ma niente a che vedere con le 20 mila presenze che erano abituali, per il nostro lungolago» commenta il sindaco Giorgio Bertazzoli. Anche in lui si insinua il dubbio di Milesi: «Basta solo che non si torni alla svelta in zona rossa». Insomma, che la nuova ritrovata mobilità non porti a un aumento dei contagi e a una conseguente serrata. Di eventi, ovviamente, vietato per ora parlare: «Penso che la prima iniziativa che si potrà organizzare, saranno le luci di Natale» ipotizza laconico Bertozzoli.

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