Valle Brembana: tramvia fino a Zogno, poi su bus elettrici

MOBILITÀ . Studio Teb-Bim: da Villa d’Almè è la soluzione più sostenibile, costerebbe 250 milioni di euro. Sul resto della valle con pullman su percorsi dedicati.

Portare la tramvia da Villa d’Almè a Zogno avrebbe un costo stimato di 250 milioni di euro. Prolungarla ulteriormente fino a San Giovanni Bianco costerebbe invece 772 milioni di euro.

Sono le cifre emerse lunedì 28 ottobre all’incontro organizzato da Teb (Tramvie elettriche bergamasche) e Consorzio Bim alla Green House di Zogno per presentare le ipotesi progettuali sul prolungamento della T2 (la Tramvia della Valle Brembana) da Villa d’Almè a San Giovanni Bianco e da Villa d’Almè a Ponte San Pietro. Presente all’incontro anche l’assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente.

Per la tratta fino all’Isola di fatto è ritenuta sostenibile solo l’ipotesi di un proseguimento con bus elettrici rapidi, soluzione che costerebbe 44 milioni di euro.

Le soluzioni per la Valle Brembana

Più di una le ipotesi invece sul tavolo per il proseguimento in Valle Brembana, sintetizzate in due: una che prevede il tram fino all’ingresso di Zogno, quindi la prosecuzione a San Giovanni Bianco con bus elettrici veloci (sistema cosiddetto Brt - Bus rapid transit), su percorso dedicato (l’ex sedime ferroviario) o sull’attuale statale 470; l’altra che, invece, prevede il tram fino a San Giovanni Bianco. Le valli laterali e l’alta valle, infine, sarebbero serviti da bus Drt(Demand responsive transport), ovvero bus a chiamata, oltre naturalmente ai normali servizi di linea.

A illustrare lo studio, finanziato dal Bim, c’erano il presidente di Teb Filippo Simonetti, l’amministratore delegato Gianni Scarfone, il presidente del Bim, Carlo Personeni.

«Il tram fino a San Giovanni Bianco non poterebbe ulteriori vantaggi ai tempi di percorrenza, perché si tratta di una zona della valle non congestionata dal traffico»

Le analisi territoriali, trasportistiche e di sostenibilità economica sono state approfondite da Ennio Cascetta, dell’Universitas Mercatorum di Roma e coordinatore del team di lavoro. Allo studio ha collaborato anche la società di ingegneria Ets di Villa d’Almè, rappresentata ieri da Giambattista Parietti.

«In Valle trasporti pubblici insufficienti»

«La Valle Brembana - ha detto Cascetta - ha un problema di accessibilità: i trasporti pubblici attuali sono insufficienti. E la tramvia che arriverà a Villa d’Almè sarà sostenibile solo riorganizzando il trasporto sul resto della valle, con un sistema intermodale: con bus elettrici veloci sulla linea principale e con bus a chiamata sulle valli laterali. Il tram fino a San Giovanni Bianco non poterebbe ulteriori vantaggi ai tempi di percorrenza, perché si tratta di una zona della valle non congestionata dal traffico. In questo caso risulta più veloce del tram un trasporto con bus elettrici su percorso dedicato». Infine, le analisi hanno approfondito il tema dell’eventuale trasporto delle merci utilizzando il tram. I primi risultati indicano, allo stato attuale, che una linea tramviaria promiscua, progettata per il trasporto di passeggeri e di merci, risulta problematica dal punto di vista tecnico ed economico per limiti di capacità, di prestazioni tecniche della linea e di sostenibilità rispetto ai costi d’investimento.

«Dispiace non poter sviluppare la tratta fino a San Giovanni Bianco. Confidiamo a ogni modo che la soluzione che unisce il tram a un sistema Brt possa essere la soluzione migliore»

«Come Teb riteniamo strategico, con il prossimo avvio della T2 Bergamo-Villa d’Almè nel 2026, analizzare gli scenari evolutivi del sistema della mobilità per la Val Brembana per proporre come riorganizzare e allo stesso tempo valorizzare il sistema del trasporto pubblico vallivo e delle zone adiacenti», ha detto Simonetti.

«Finalmente abbiamo preso atto che il servizio tramviario si può prolungare fino a Zogno - ha aggiunto Personeni -. Una notizia che accogliamo con entusiasmo, seppur dispiace non poter sviluppare la tratta fino a San Giovanni Bianco. Confidiamo a ogni modo che la soluzione che unisce il tram a un sistema Brt possa essere la soluzione migliore per la mobilità collettiva della Valle Brembana. Questi risultati ci consegnano ora un importante risultato che può contribuire, insieme alla risoluzione della variante stradale Paladina-Sedrina, allo sviluppo socio economico della Valle».

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