Una task force per salvare gli alpeggi

Allarme siccità Le pozze di abbeverata degli animali sono in secca, già una decina gli interventi per portare l’acqua coordinati dalla Comunità montana Valle Brembana, con la collaborazione di vigili del fuoco e Protezione civile.

Siccità, la Comunità montana Valle Brembana va in soccorso agli alpeggiatori. Vista l’attuale situazione di carenza d’acqua persistente, gli amministratori dell’ente territoriale locale hanno deciso di intervenire a sostegno degli allevatori che, saliti sugli alpeggi, si ritrovano a dover fare i conti con le pozze di abbeverata in secca.

«In pochi giorni abbiamo avuto già dieci segnalazioni di alpeggiatori che indicano di avere problemi nell’approvvigionamento di acqua per i propri animali, soprattutto dalla Val Taleggio, da Oltre il Colle, Serina, Mezzoldo, Moio de’ Calvi e San Giovanni Bianco»

«Giovedì la Comunità montana – spiega il presidente Jonathan Lobati – ha avviato un monitoraggio degli alpeggi presenti sul nostro territorio, in collaborazioni con i Comuni, per capire e registrare le eventuali criticità dovute alla siccità. In pochi giorni abbiamo avuto già dieci segnalazioni di alpeggiatori che indicano di avere problemi nell’approvvigionamento di acqua per i propri animali, soprattutto dalla Val Taleggio, da Oltre il Colle, Serina, Mezzoldo, Moio de’ Calvi e San Giovanni Bianco».

Viste le numerose segnalazioni, la Comunità montana ha deciso di intervenire subito, con un’azione deliberata ufficialmente in Giunta martedì. «Oggi (ieri, ndr) – spiega – sei volontari del gruppo intercomunale di Protezione civile della Comunità montana Valle Brembana, con la collaborazione dei vigili del fuoco, si sono attivati per dare supporto ad alcuni alpeggiatori in difficoltà con l’approvvigionamento di risorse idriche per abbeverare bovini e ovini: solitamente in quota utilizzano le pozze di abbeverata, ma ora sono secche. Dalle 8 alle 15 hanno portato l’acqua in due alpeggi, in Val Taleggio, nella zona del rifugio Gherardi, prelevandola da un torrente a valle, riempiendo delle taniche che poi sono state portate in quota con un’azione di spola e l’utilizzo di due mezzi fuoristrada».

Avanti con gli aiuti

Gli interventi di aiuto agli alpeggiatori continueranno anche nei prossimi giorni. «Abbiamo chiesto supporto a vigili del fuoco e Regione – continua Lobati – per le prossime azioni e la disponibilità a fornirci ulteriori mezzi per coprire i diversi interventi, per aiutare anche gli altri alpeggiatori che ci hanno segnalato criticità. Ora aspettiamo risposte dalla Regione soprattutto per avere mezzi aerei per poter raggiungere gli alpeggi più isolati». «Ringrazio i volontari – conclude il presidente – e il coordinatore Roberto Fiorona per il lavoro che stanno svolgendo. Sono interventi importanti perché per la montagna è importante che gli alpeggiatori continuino a far pascolare i loro animali, anche per un discorso di prevenzione incendi. Perché se non pascolano, l’anno prossimo a marzo ci sarà il terreno fertile per la propagazione di incendi. Ci siamo voluti muovere per tempo per affrontare con senso critico, come sempre, la possibilità di possibili emergenze, prima che diventino davvero delle emergenze. Serve mantenere alta comunque l’attenzione sulla situazione siccità».

Una situazione, quella della siccità, che anche nella Bergamasca continua a rimanere critica in quasi tutti i territori, senza però peggioramenti rispetto alla settimana precedente. Con la Val Serina, la Valle Imagna e l’Isola, che restano le zona i cui Comuni (47) hanno criticità di livello moderato su parte significativa dell’abitato. La maggioranza dei Comuni orobici, invece, ben 167, resta a un livello di criticità ordinario, con possibili criticità a breve.

© RIPRODUZIONE RISERVATA