Truffa due anziane nelle Valli, arrestato un 26enne napoletano

LE INDAGINI. Usando la tecnica del fintoincidente, a settembre convinse le vittime a consegnare soldi e preziosi.

Ci sono anche due colpi messi a segno in provincia di Bergamo sul conto con la giustizia che i carabinieri della Compagnia di Brescia hanno presentato a un 26enne napoletano, raggiunto ieri mattina da una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

Sono state proprio le due anziane, che hanno riconosciuto senza esitazioni la persona che le ha convinte a consegnare denaro e preziosi nelle foto che i carabinieri mostravano loro, a contribuire ad appesantire la loro posizione.

L’uomo, insieme ai due complici che sono indagati con lui, il 13 settembre dello scorso anno aveva colpito, in rapida successione, le abitazioni di due donne anziane a Castione della Presolana e San Pellegrino. Sono state proprio le due anziane, che hanno riconosciuto senza esitazioni la persona che le ha convinte a consegnare denaro e preziosi nelle foto che i carabinieri mostravano loro, a contribuire ad appesantire la loro posizione.

Così, dopo che per troppe volte sono stati loro a presentarsi a casa delle vittime, in questa occasione sono stati i carabinieri della stazione di piazza Tebaldo Brusato a suonare il campanello all’alba, esibendo una ordinanza di custodia cautelare da eseguire.

La truffa del finto incidente

La tecnica che il gruppo ha scelto non è nuova ma purtroppo, facendo leva sugli affetti più cari e sulla fiducia delle persone anziane, si è sempre dimostrata efficace. Alternando i ruoli, l’arrestato oppure i suoi complici, contattavano le vittime alludendo a un presunto incidente fittizio dei figli del malcapitato di turno. Uno si presentava come carabiniere al telefono fisso, un altro come avvocato al cellulare e un terzo arrivava alla porta come emissario del Tribunale.

Quando la vittima non raccoglieva abbastanza denaro o preziosi scattava la minaccia: «Se non trovi altro prepara uno zaino con qualche ricambio, perché da stasera tuo figlio è in carcere». Le richieste variavano ma in entrambi i casi i malviventi si sono portati via diverse migliaia di euro. Le indagini erano partite subito e avevano permesso di rintracciare l’auto dei truffatori nel parcheggio di un hotel di Brescia. Simulando un controllo i carabinieri hanno avuto i dati delle persone che la stavano usando e recuperato una parte della refurtiva.

I successivi approfondimenti hanno permesso di raccogliere gli elementi che sono poi confluiti nell’ordinanza, in cui sono raccolti episodi avvenuti a Brescia e in altre province, eseguita nelle scorse ore.

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