Troppa acqua in un solo mese: frana una pista da sci a Foppolo

MALTEMPO. Ha ceduto parte del tracciato che dal Montebello arriva al Passo della Croce La terra è scivolata per circa 400 metri. A San Giovanni Bianco code per una pianta caduta.

Una frana di notevoli dimensioni si è staccata ieri nella zona del Montebello di Foppolo, andando a invadere anche la pista che dal Passo della Croce scende verso il Giretta, in Val Carisole. Ampio il fronte – si parla di decine di metri, ma ieri, nel tardo pomeriggio, lo smottamento era ancora in movimento, con la terra che è scivolata per almeno 300-400 metri occupando tutto il canalino. Ad accorgersene, verso le 14,30 di ieri, il rifugista del Montebello che è stato impossibilitato a proseguire con la jeep, essendo franata parte della strada di accesso.

La pista da sci che scende dal Montebello verso il Passo della Croce (ampliata una quindicina di anni fa) risulta franata per almeno metà. Gran parte del materiale è poi finito sulla pista che dal passo porta in Val Carisole e alla partenza della seggiovia del Valgussera. La terra scivolando ha portato con sé anche due tombotti che erano stati momentaneamente appoggiati sulla pista per un previsto intervento sull’impianto di innevamento programmato.

Lo smottamento e le piste interessate si trovano su terreni della Devil Peak, proprietaria anche delle seggiovie Quarta Baita e Montebello e gestore della stazione sciistica.

Sul posto per un primo sopralluogo un tecnico del Comune di Foppolo, il sindaco Gloria Carletti e il vicesindaco Alessandro Gherardi. «Abbiamo delimitato la frana con reti di protezione per fare in modo che la gente non si avvicini. Si sta ancora muovendo. Abbiamo già contattato la Regione e nei prossimi giorni è previsto un sopralluogo». A causare il distacco le continue piogge di questo mese, che hanno alimentato i corsi d’acqua sotterranei alla pista. Chiusi i tracciati solitamente utilizzati dai mezzi fuoristrada per raggiungere sia il Montebello sia la Val Carisole, verso la Terrazza Salomon, i rifugi Terre Rosse e Mirtillo. Per poter riutilizzare, nella prossima stagione, le piste, occorrerà rimuovere il materiale e ricostruire con basi più solide quanto franato.

Il maltempo di sabato ha provocato danni anche in altre zone della provincia

I vigili del fuoco di Zogno sono stati impegnati in via Ceresa a San Giovanni Bianco, per un frassino di una ventina di metri caduto sulla strada statale verso le 8, fortunatamente senza colpire nessuno. Sul posto la Protezione civile, gli operai dell’Anas e del Comune, la polizia locale. Nel giro di un’ora la statale è stata riaperta ma si sono formate code di un paio di chilometri da e per la valle. I tecnici Anas dovranno ora valutare anche la tenuta degli altri alberi pericolanti accanto a quello caduto.

La pioggia torrenziale di questi giorni sul Sebino ha fatto invece tracimare uno dei tombotti di scolo dell’acqua a monte della statale 469 nel tratto dopo la galleria di Portirone, appena si imbocca la salita della frazione Zù di Riva di Solto. La forza dell’acqua ha trascinato con sé il ghiaione del versante invadendo parte della carreggiata. Sul posto sono intervenuti il sorvegliante dell’Anas e una pattuglia dei carabinieri di Clusone che hanno gestito il traffico a senso unico alternato fino allo sgombro del materiale. Le piogge torrenziali hanno fatto saltare anche parecchi tombini di Uniacque lungo la Ss 469 tra Predore e Sarnico «dove in alcuni tratti – racconta il sindaco di Tavernola, Ioris Pezzotti – c’erano circa 20 centimetri di acqua».

Numerose anche le pozze nelle gallerie di Portirone e del Corno per l’abbondanza di acqua che cola dalle pareti inzuppate della volta. Gli addetti ai lavori consigliano di transitare a velocità moderata onde evitare il rischio di incidenti.

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