Temperature a picco e neve in quota. «L’estate si vedrà forse a metà luglio»

METEO. Otto gradi sotto la normalità: domenica le massime non oltre i 20 gradi, spruzzata bianca sopra i 2.700 metri . «Instabilità per tre settimane».

Più che un solstizio d’estate un equinozio d’autunno o, forse un solstizio d’inverno, vista la ricomparsa della neve anche sotto i 3.000 metri. Le giornate di venerdì e sabato scorsi sono state di fatto l’eccezione, un «fuoco di paglia» dicono da 3B meteo. Perché la fase di instabilità dovrebbe proseguire ancora almeno fino a metà luglio. Di estate vera, quindi, non se ne parla. Così è stato domenica 23 giugno e sarà anche lunedì e fino a mercoledì. E poi nel prossimo fine settimana.

Temperature in picchiata

Temperature in picchiata (dai 30 gradi del weekend) domenica su tutta la Bergamasca: i rifugi delle Orobie, tutti aperti, si sono risvegliati con la colonnina di mercurio che è scesa anche a 3-4 gradi. Ai mille metri di Capovalle di Roncobello si sono registrati 9 gradi ma anche a Serina. Tredici gradi a Rota Imagna di minima, 12 gradi a Fonteno, 7, 7 gradi sul monte Farno, 14 gradi a Treviglio.

Con la massima che in genere, anche in pianura, non ha superato i 20-21 gradi. E viste le temperature così basse - al di sotto di 7-8 gradi rispetto alla media del periodo - su alcune cime delle Orobie è tornata la neve, anche al di sotto dei 3.000 metri. «Domenica mattina - fa sapere il gestore Mario Fornoni- qua al rifugio Barbellino (a quota 2.131 metri di quota, sopra Valbondione) il termometro segnava 3 gradi e la neve è caduta fin verso i 2.500 metri del Passo Pila».

Siamo nel mezzo di una perturbazione atlantica con un vortice di bassa pressione che si sposterà ora nel Centro Italia. Fino a mercoledì avremo un tempo caratterizzato dall’instabilità

Le previsioni

Domenica ancora una giornata di pioggia continua, fino a 60 millimetri - dalla mezzanotte al tardo pomeriggio - in alcune zona della provincia, soprattutto a est. «Quella di sabato è stata una breve tregua - spiega Davide Sironi, di 3B meteo -. Siamo nel mezzo di una perturbazione atlantica con un vortice di bassa pressione che si sposterà ora nel Centro Italia. Fino a mercoledì avremo un tempo caratterizzato dall’instabilità, con temperature al di sotto di 7/8 gradi rispetto alla media del periodo e le massime, come oggi (ieri per chi legge, ndr) non oltre i venti gradi. Temperature che hanno portato la neve verso i 2.800 metri, sulle cime delle Orobie. Quella di oggi (domenica per chi legge, ndr) è stata la fase più perturbata. Lunedì migliorerà un po’ ma da mezzogiorno dovrebbero tornare le piogge. Non sono previsti fenomeni estremi, grandinate o forte vento come nei giorni scorsi, ma un’instabilità che proseguirà almeno fino a mercoledì. Tra martedì e mercoledì avremo delle schiarite con temperature un po’ in rialzo. Poi una pausa giovedì e venerdì, con la colonnina di mercurio che tornerà verso i 30 gradi, un caldo comunque moderato. Ma l’instabilità tornerà a farci visita nel prossimo fine settimana, con una nuova perturbazione».

«I modelli previsionali - continua Sironi - ci dicono che questa instabilità dovrebbe proseguire fino a metà luglio con pause asciutte di pochi giorni».

La sabbia del deserto

«L’instabilità di giugno non è eccezionale - continua il meteorologo - perché ha caratterizzato anche altre annate. L’eccezionalità è invece il prolungarsi di tale fase, iniziata a febbraio: abbiamo già raggiunto i 1.200-1.400 millimetri di pioggia da inizio anno, valore che rappresenta in genere la media annua di pioggia. E, invece, siamo solo a sei mesi. Giugno è già oltre i 200-250 millimetri di pioggia, quando la media è di 120 millimetri».

«E la pioggia e i temporali - continua Sironi - aumentano il rischio idrogeologico. Rischio, quest’anno, accentuato dalla presenza sulla neve della sabbia del deserto. La neve così sporcata aumenta il tasso di fusione. Si scioglie più velocemente, ingrossando i corsi d’acqua».

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