Taleggio, fiamme in un appartamento. Casa distrutta, ustionata una persona

L’INCENDIO. Nella frazione Peghera, un cinquantenne si è ustionato alla mano. Coinvolti sei appartamenti, sfollate 5 persone: distrutte tutte le solette della vecchia abitazione, sono rimasti solo i muri portanti.

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Fatale sarebbe stata l’accensione della stufa a legna. Come avrebbe raccontato lui stesso ai primi soccorritori. Il rogo che si è poi scatenato dal ritorno di fiamma ha letteralmente distrutto un’intera palazzina di tre piani, rendendo inagibili anche gli edifici a fianco.

Il cinquantenne, dalla cui abitazione è scaturito l’incendio, è stato portato in ambulanza per ustioni alla mano. Oltre a lui altre quattro le persone sfollate, sei gli appartamenti dichiarati inagibili dal sindaco di Taleggio, Gianluca Arnoldi, mercoledì 9 ottobre per tutto il pomeriggio sul posto. Il rogo verso le 11,45, nel borgo storico di Peghera. Il cinquantenne accende la stufa a legna, al piano terra. Ma da qui scaturisce l’incendio.

Lui esce di casa, le fiamme iniziano a propagarsi rapidamente, le solette sono di legno e tutto prende rapidamente fuoco fino a coinvolgere i piani superiori e il tetto. Anche le due palazzine a fianco vengono coinvolte, ma i quel momento c’è solo lui in tutto lo stabile. Qualcuno della frazione che si accorge del rogo vedendo il fumo vorrebbe entrare per evitare il propagarsi delle fiamme ma viene avvertito che all’interno ci sono tre bombole del gas, una vicino alla stufa. Nessuno quindi si azzarda ad avvicinarsi, anzi tutti si allontanano per timore di un’esplosione. Esplosione che, fortunatamente, non avviene.

I soccorsi

Poco dopo arrivano un’ambulanza della Croce rossa di San Pellegrino e i vigili del fuoco, da Zogno, Dalmine, Treviglio e Gazzaniga (complessivamente una ventina di uomini che hanno lavorato fino a sera). Per la casa non c’è più nulla da fare. Crollano le solette, tutte le stanze.

Casa distrutta

Di fatto restano in piedi solo i muri perimetrali che sono gli stessi a sostenere anche le due abitazioni ai fianchi. A sinistra una famiglia di tre persone che sarà ospitata da vicini, a destra alloggi di villeggiatura. Non residente ma di fatto domiciliato nella palazzina distrutta un altro inquilino che qui, da poco, aveva l’unico alloggio. Piange guardando quel poco che resta della vecchia casa di proprietà e non si dà pace. Ora non ha una casa. E per il momento sarà ospitato da amici vicini. Dopo aver spento le fiamme i vigili hanno smassato il materiale bonificando l’area compromessa. Le operazioni si sono concluse in serata. «Purtroppo gli edifici anche a fianco di quello completamente distrutto - dice il sindaco Arnoldi - sono compromessi, seppure uno solo parzialmente. Dovremo fare alcune verifiche al tetto e agli impianti domani (oggi per chi legge, ndr). Per ora gli appartamenti inagibili sono sei»

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