Suonò il folk di tutto il mondo: addio al «menestrello» Renato Carminati

ZOGNO . Detto «Cespi» per via della capigliatura, si è spento giovedì a 69 anni. La Valle Brembana perde uno dei suoi musicisti più emblematici.

Un po’ menestrello, un po’ cantastorie, ma anche un po’ attore. Soprattutto un grande musicista interprete della musica popolare, bergamasca ma non solo.

Tutto questo era Renato Carminati, soprannominato «Cespi» (della famiglia dei Tonete) per via della sua capigliatura, morto giovedì pomeriggio a 69 anni, all’ospedale di San Giovanni Bianco. La Valle Brembana perde uno dei suoi musicisti più emblematici degli ultimi decenni.

Renato Carminati abitava da solo a Tiglio, contrada sul monte di Zogno. Autodidatta, la sua passione, prima ancora che il suo lavoro, è stata la musica. Quella folk rock, tradizionale. Interpretata con il baghèt, la cornamusa bergamasca, ma anche tanti strumenti a fiati presi dal mondo. Prima nella banda musicale di Zogno, poi il Gruppo Studio musica popolare, quindi gli Arimo, i Brembaghèt e i BrembArimo, per citare alcune delle band che ha guidato con la sua inconfondibile verve. E collaborò anche con Osvaldo Arioldi, delle Officine Schwartz.

Carminati e l’arte del baghèt

Apparizioni televisive, partecipazioni teatrali, spettacoli di vario genere ne hanno fatto un interprete poliedrico della musica popolare del mondo. Pronto a imbracciare il suo baghèt per allietare le festività natalizie in valle, come a suonare flauto traverso o clarinetto in concerti più ufficiali. Comparve anche nel videoclip «Sigarette» di Neffa, quasi per caso, visto dalla troupe che girava le scene.

«La musica è stata la sua vita e con lui perdiamo un grande interprete e una grande persona», lo ricorda l’amico Piero Taiocchi. Renato si è spento dopo una malattia che lo aveva colpito più di un anno fa.

La camera ardente è stata allestita nella chiesina vicino alla parrocchiale di Zogno dove sabato 16 novembre alle 14.30 saranno celebrati i funerali.

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