Sul ponte di Pacì Paciana passò la Priula. Ora il degrado

CACCIA AI FONDI. Invaso dai rovi, per recuperarlo servirebbe un milione di euro. Da qui nel 1500 passava la via Priula, arrivando da Sedrina Alta.

È il ponte simbolo della Valle Brembana, raffigurato anche nel logo della Comunità montana. Dal 1400 fu via di comunicazione fondamentale tra bassa e alta Brembana, alla cui costruzione parteciparono tutti i Comuni della valle, sedime per la Via Priula (arrivava da Sedrina Alta) e, secondo tradizione, anche il ponte da cui si gettò il Robin Hood brembano Pacì Paciana, per fuggire ai gendarmi. Ma è in stato di abbandono. Siamo a Sedrina, il ponte del «Fagino» passa sopra la pista ciclabile della valle. Un intersecarsi di ponti sulle gole del Brembo che da sempre costituiscono uno dei paesaggi più belli. Tanto, appunto, da essere lo stemma della Comunità montana. Rovi, pneumatici, reti divelte, per anni utilizzato anche come deposito di materiale: il passaggio è chiuso e ormai in degrado.

«Dal Consorzio Bim siamo riusciti a ottenere 10mila euro per la progettazione, per ora accantonati. Ne servono almeno 50mila. Si tratta di un ponte storico, lo studio non è semplice»»

Accanto una tramoggia di inizio ’900, poco sopra un grande tubo che dovrebbe portare le acque nere delle frazioni al depuratore. Insomma, quello che è stato per secoli forse uno dei luoghi più caratteristici e belli della valle ora è lasciato al degrado. Alcuni pezzi si sono anche stacciati dalla volta, finendo sulla ciclabile sottostante, chiusa fino a fine aprile, in attesa di una messa in sicurezza del passaggio.

Serve un milione di euro

Il Comune di Sedrina ha realizzato uno studio di fattibilità per il recupero, la volontà c’è. Ma mancano i fondi, serve un milione di euro. Prevede il ripristino del ponte a uso pedonale, la trasformazione della tramoggia in un infopoint turistico sulla storia dei ponti di Sedrina.

«Abbiamo partecipato a bandi per cercare i fondi – spiega l’assessore al Bilancio, Alessandro Gotti – purtroppo senza esito. Proveremo ancora con un prossimo bando nazionale. Si è scritto a Comunità montana e ai consigliere regionali ma senza riscontro. Dal Consorzio Bim siamo riusciti a ottenere 10mila euro per la progettazione, per ora accantonati. Ne servono almeno 50mila. Si tratta di un ponte storico, lo studio non è semplice».

Il progetto prevede la messa in sicurezza e la valorizzazione delle caratteristiche architettoniche. La storia del ponte di Sedrina è lunghissima. I documenti storici parlano di un ponte costruito inizialmente in legno di faggio, detto appunto «Fagino», probabilmente risalente al 1400. Successivamente, e con la compartecipazione degli altri Comuni della valle per l’importanza del manufatto, venne sostituito con l’attuale passaggio in pietra.

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