Cronaca / Valle Brembana
Lunedì 13 Maggio 2024
Senza sci da trent’anni: il villaggio fantasma cerca una nuova vita
OLTRE IL COLLE. I 144 alloggi nati con le seggiovie sull’Arera vuoti gran parte dell’anno. In vendita a 500 euro al metro. Si tenta il rilancio valorizzando la montagna per l’estate.
Un «villaggio» fantasma, praticamente vuoto in inverno, con alloggi in svendita a 500 euro al metro quadro. Ma che in estate torna un po’ a rivivere grazie alla bellezza dell’Arera. E ora cerca ulteriore slancio. È il complesso di appartamenti in località Plassa di Oltre il Colle, costruito quasi mezzo secolo fa, con gli impianti di risalita per lo sci. Poi le seggiovie chiusero, negli anni Novanta. E, da allora, l’«alveare» di appartamenti costruito sulle pendici di una delle montagne più belle delle Prealpi orobiche, ha perso gran parte del suo valore. Ci si arriva dalla frazione di Zambla Alta, dopo alcune curve, passando sotto un paravalanghe (prima che fosse costruito, in inverno la strada veniva anche chiusa).
Appartamenti in svendita
Appare dall’altra parte della valle, in mezzo alla boscaglia. Nella reception i cartelli di vendita. Ce ne sono diversi, veniamo poi a sapere. Tra questi anche chi vende l’alloggio di 50 metri quadri a 25mila euro, con box e posto auto esterno doppio. Arrivando in un giorno feriale, seppure di splendido cielo sereno, non trovi nessuno. O meglio, da un balcone si affaccia una signora. Il marito, Piero Vitale, milanese di 69 anni, è impegnato nel suo box sotto casa. «Saliamo due volte al mese e ci fermiamo alcuni giorni - dice -. Qui è la tranquillità assoluta, ci ricarichiamo dal caos della città».
«Guardi, qui se viene durante l’inverno o nei giorni feriali non trova quasi nessuno - dice -. Oggi sono solo io, forse c’è anche un residente. Ma è così per buona parte dell’anno. Qui acquistammo quando c’erano gli impianti di risalita: ricordo che si andava con gli sci da casa fino alla partenza, a piedi. Poi la chiusura. E da allora è cambiato tutto. In inverno sale qualcuno nei fine settimana, ma veramente in pochi. I giovani qui non si fermano. Si rianima un po’ in estate, a luglio e agosto, perché tanti vengono per fare qualche giro in montagna».
Come mezzo secolo fa
Il complesso immobiliare è rimasto quello di mezzo secolo fa, riscaldamento solo elettrico. Il metano arriva davanti, ma mancano gli allacciamenti. Chi sale in inverno, allora, si è attrezzato spesso di stufe a pellet o caminetti. Qualche centinaia di metri più a monte, sopra la vecchia partenza degli impianti ormai in degrado, il camping Arera: all’ingresso un mini bar, ma anche qui non risponde nessuno. La struttura è comunque funzionante, operativa con il nuovo gestore. Da qui parte anche la strada che porta in Arera, il tesoro naturalistico che attira tutto l’anno escursionisti e ciaspolatori. Sotto la cima il rifugio Capanna 2000, aperto tutti i giorni in estate e sempre nei weekend in inverno la salita è senza pericolo valanghe. Ma è soprattutto sull’estate che anche l’Amministrazione comunale eletta un anno fa punta per ridare attrattività turistica all’area e quindi valore anche al villaggio «fantasma». Perché non rischi di diventare definitivamente un contenitore vuoto.
«Con la chiusura degli impianti di risalita - dice il sindaco di Oltre il Colle Ferruccio Ghilardi - è cambiata anche la clientela: qui salgono soprattutto per l’estate, le gite in montagna. Ma anche in inverno qualche fine settimana c’è qualcuno».
Le pendici dell’Arera
La strada che porta dalla Plassa fino ai 1.600 metri, poco sotto il rifugio Capanna 2000, sulle pendici dell’Arera è stata la scelta che ha ridato vita a questa zona. Lungo il tracciato la Cattedrale vegetale, voluta dal Parco delle Orobie. Distrutta in buona parte da un nubifragio tenta di ripartire. «Abbiamo coinvolto anche il nuovo Consorzio forestale - dice il sindaco - . A breve la potatura e speriamo che riparta». Ma è più su che si sta sviluppando le nuove offerte. Proprio dove c’era la vecchia stazione delle seggiovie si sta realizzando il Museo dedicato alla montagna. «Sarà pronto dopo l’estate - dice il sindaco -. Insieme al Cai e alle altre associazioni della montagna decideremo come allestirlo». Nei progetti (ma senza finanziamento) anche un bar-ristoro (al posto delle attuali strutture in degrado), e l’«Anello dei fiori», un nuovo sentiero che partirà proprio dal parcheggio a 1.600 metri, alla scoperta della flora dell’Arera. Andrà ad aggiungersi al tradizionale Sentiero dei fiori, a 2.000 metri. E poi il Giardino botanico, proprio sopra il museo della montagna. Abbandonato ormai lo sci 30 anni fa l’Arera non ha più la stessa frequentazione in inverno, ma resta di straordinaria attrazione per l’estate. Ed è su questo che si cercherà di puntare.
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