Sedrina, un’isola felice: l’asilo «scoppia» di bambini

DEMOGRAFIA. Nel paese d’ingresso alla valle, la popolazione negli ultimi anni è cresciuta, in controtendenza. Materna sold out: serve la terza sezione. L’approfondimento su L’Eco di Bergamo del 16 gennaio.

La «campanella» suona alle 7,30 per i primi, gli ultimi arrivano verso le 9, anche con il pulmino, e con loro il nido «Peter Pan» di Sedrina è «full». Così come sono al completo le due sezioni di materna. Siamo a Sedrina, il primo paese con cui «ufficialmente» si entra in Valle Brembana, il più vicino all’hinterland cittadino.

Qui l’inverno, quello vero del gelo e dell’ombra si fa sentire più che in tutti i paesi della valle - visto che il sole tornerà a febbraio - quello «demografico», invece, sembra, fortunatamente, rallentare. La popolazione tiene, attestata all’ultimo giorno del 2023 a 2.365 abitanti, qualche decina in più rispetto al 2022. Negli anni scorsi l’anagrafe era «esplosa» di oltre cento unità, merito però dei migranti che dal 2014 erano stati ospitati nell’ex casa ritiri della Botta, e qui avevano preso residenza. Dal 2020 hanno lasciato il paese.

«Ma se facciamo i conti senza migranti - dice il sindaco Stefano Micheli - la popolazione è stabile. Ed è già una bella notizia. Merito soprattutto del positivo bilancio migratorio: siamo vicini all’hinterland di Bergamo, nella frazione Botta, la più vicina ad Almè e Villa d’Almè, le case costano meno e in pochi minuti si è in città. Quindi ci sono coppie e famiglie che vengono ad abitare da noi».

Bilancio migratorio positivo

Non solo però i «forestieri» contribuiscono a fare di Sedrina una sorta di ultima diga allo spopolamento della Valle Brembana: ci sono anche i nati, ancora in numero inferiore, generalmente, rispetto ai decessi ma, probabilmente, non così tanto come succede in alta valle: con un boom, addirittura, nel 2021, quando furono 28, contro una media intorno ai 15 bambini nati. Ancora una ventina nel 2022, lo scorso anno solo dieci, contro 21 decessi.

Sta di fatto che quei 28 bambini hanno messo in allarme genitori e Comune di Sedrina. In paese ci sono asilo nido, materna, elementari e medie, tutti riuniti in un polo, con edifici adiacenti. Sia nido sia materna, con ingresso in via Ronzoni, sono «pieni», anche con qualche bambino che arriva dai paesi vicini, Zogno, Sorisole, Brembilla.

«Per molte famiglie dover portare i figli in un’altro paese sarebbe un grande disagio: siamo forse l’unico paese della valle che ha la fortuna di avere tanti bambini. Sarebbe assurdo dover andare altrove».

La scuola dell’infanzia ha due sezioni statali con una cinquantina di bambini. Il prossimo anno ne usciranno 14, ma arriveranno - se tutte le previsioni di iscrizione saranno confermate, la scadenza è il 10 febbraio - i 28 bambini nati nel 2021. Così il Comune ha chiesto all’Ufficio scolastico provinciale di istituire una terza sezione, richiesta che dovrà arrivare dal dirigente dell’istituto comprensivo di Brembilla (di cui Sedrina è parte), una volta che - a febbraio - saranno raccolte tutte le iscrizioni. «L’amministrazione comunale - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Paola Piazzalunga - si è quindi proposta di farsi carico di tutti gli oneri di adattamento degli spazi necessari ad accogliere più bambini. Le possibilità di trovare gli spazi per una terza sezione ci sono. Per molte famiglie dover portare i figli in un’altro paese sarebbe un grande disagio: siamo forse l’unico paese della valle che ha la fortuna di avere tanti bambini. Sarebbe assurdo dover andare altrove».

La richiesta dei genitori

Ma sono stati i genitori, soprattutto, a muoversi, per il timore di dover portare poi i propri figli, il prossimo anno, negli asili di altri Comuni. Scrivendo proprio al dirigente. «Riteniamo che le numerose nascite degli ultimi anni siano la risposta allo sforzo che tutti impieghiamo nel mantenimento e nel miglioramento dei servizi rivolti ai cittadini, in particolare alle famiglie - scrivono -. Il servizio della scuola dell’infanzia sarà sempre più essenziale per le famiglie dove entrambi i genitori lavorano. Inoltre crediamo fortemente nel progetto educativo che la scuola offre in quanto irrinunciabile per lo sviluppo dell’autonomia, per l’apprendimento e la socializzazione, oltre a essere fondamentale per porre le basi per affrontare la scuola primaria». «La presenza dell’asilo nel comune di residenza contribuisce a garantire continuità dei progetti territoriali formativi e sociali - continuano -. Non da ultimo la vicinanza della scuola permette una migliore organizzazione quotidiana della famiglia che comprende, non solo i genitori, ma anche i parenti più prossimi o le persone più fidate che aiutano le giovani famiglie come si fa nelle comunità più unite».

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