Scuola, ripartono le gite scolastiche ma solo mete in zona bianca

Dopo due anni di stop negli istituti si programmano i viaggi per l’anno prossimo. E si torna a guardare ai soggiorni linguistici all’estero.

La parola d’ordine, per tutti, è cautela: i viaggi d’istruzione (le gite) delle scuole superiori riprendono, ma la prudenza è d’obbligo. Dopo uno stop di due anni le scuole possono tornare a proporre ai propri studenti i viaggi d’istruzione, veri e propri «pezzi» dell’offerta formativa dei singoli istituti, che nell’organizzarli devono attenersi a regole ben precise: l’obbligo, per esempio, di scegliere mete che siano classificate come zona bianca (per quanto riguarda l’Italia) o come aree a basso rischio (per quanto riguarda l’estero). Oppure quello di possedere il Green Pass, per poter effettuare viaggi su mezzi di trasporto che prevedano lunghe tratte oppure per entrare nei musei.

«Noi abbiamo già fatto un paio di uscite di un paio di giorni - racconta Maria Peracchi, dirigente scolastico dell’Istituto Romero di Albino - in un territorio vicino, quello della Val Camonica. La possibilità di fare gite d’istruzione sta tornando, nel rispetto del decreto che le prevede. Noi cercheremo di portare gli studenti all’Accademia di Otzenhausen che ogni anno organizza seminari europei rivolti ai propri partner su tematiche che riguardano l’Europa e i giovani. Lo scorso anno non abbiamo partecipato, quest’anno ci piacerebbe».

Stage all’estero

Con tutte le precauzioni del caso: «I ragazzi andranno in pullman - continua - e fino all’ultimo non potremo esser certi della nostra partecipazione, bisognerà sempre verificare che le condizioni possano rimanere favorevoli. Cerchiamo di organizzare le cose con cautela, ed entro dicembre si svolgerà quello che non è rinviabile. Il resto lo stiamo poi riprogrammando per la prossima primavera, come per quello che riguarda gli stage all’estero per il linguistico. Invece per le gite si privilegerà l’Italia per ovvie ragioni: in questi casi è più facile organizzare e monitorare la situazione. Iniziamo a far qualcosa, senza voler recuperare tutto e subito. Tutte le condizioni devono essere rispettate. Abbiamo poi dei progetti Erasmus: i docenti verranno ospitati da noi, mentre i ragazzi prenderanno parte ai programmi la prossima primavera, non in famiglia, ma in ostello. Riprendere è importante: i viaggi d’istruzione sono attività che fanno parte del progetto formativo, esperienze significative che hanno come obiettivo l’arricchimento e l’approfondimento attraverso l’esperienza diretta di temi affrontati a scuola. Per noi è un tentativo di ritorno alla normalità».

Mete italiane

Mete privilegiate in Italia anche per gli altri Istituti: «Ci stiamo organizzando per proporre mete in Italia - dice Maurizio Chiappa, dirigente scolastico del Marconi di Dalmine -, anche per più giorni. Le stiamo organizzando per il prossimo anno solare, da febbraio in poi. Questo tipo di attività sono importanti per ricominciare a fare scuola normalmente, fanno parte dell’offerta a completamento dei percorsi formativi. Inoltre è un momento in cui si fa comunità, si sta insieme ai ragazzi. Si impara molto anche da cose di questo genere».

Alcune scuole poi stanno cercando di risolvere le situazioni «interrotte» dal Covid. «Abbiamo ancora in carico dei voucher che ci erano stati dati dalle agenzie di viaggio per le uscite non effettuate due anni fa - spiega Claudio Ghilardi, dirigente scolastico del Turoldo di Zogno -. Progetti che erano saltati, ma dove le attività negoziali erano già in corso, e dove spesso era stata pagata una quota, quindi avevamo avuto i voucher dell’agenzia. Abbiamo convocato i genitori per decidere cosa fare con quelli che avevamo: si è deciso di rinviare all’anno successivo oppure di restituirli come voucher individuali alle famiglie (un’opzione a cui hanno aderito in pochi). Quest’anno ci stiamo attivando per riproporre anche i soggiorni linguistici in Francia, Germania, Spagna e Inghilterra e speriamo di portare a termine i progetti. Questi viaggi sono progetti didattici importanti, con efficacia anche sul piano d’apprendimento, soprattutto quando si parla di soggiorni linguistici. Per quanto riguarda il resto regna l’autonomia dei consigli di classe: non ho dato nessun veto, ma ho chiesto che possano essere individuate mete italiane».

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