Sci, «San Simone» in vendita. Valleve chiede la valutazione

Gli impianti . Saltato l’accordo col privato, persi i due milioni di euro regionali. Quarti ora vuole vendere tutto e il Comune ci riprova: faccia un’offerta.

«Invitiamo la proprietà a quantificare il valore della compravendita». Il sindaco Gianfranco Lazzarini ha concluso così, ieri sera, il Consiglio comunale di Valleve. Lasciando aperto uno spiraglio sul futuro dell’(ex) stazione sciistica di San Simone, chiusa da cinque anni. La proprietà di seggiovie, sciovie, albergo e buona parte dei terreni è della «San Simone Evolution» di Franco Quarti e Fiorenzo Algeri.

Proprio un anno fa il Consiglio comunale di Valleve presentò il piano di rilancio di San Simone: il privato doveva dare in comodato d’uso gratuito per 20 anni gli impianti al Comune. I proventi degli affitti della stazione sarebbero poi stati distribuiti tra Comune, Quarti e proprietari dei terreni. Operazione che, secondo i proponenti, avrebbe consentito di portare a casa due milioni di euro quale contributo dalla Regione (nell’ambito del bando Arest, Accordo di rilancio economico), fondi necessari per la rimessa in funzione delle seggiovie. «Eravamo pronti con i bandi per posizionare anche le nuove sciovie e sistemare la seggiovia Colla – ha detto Lazzarini –. Poi il privato ha cambiato idea: ha deciso di vendere gli impianti. E noi eravamo disponibili ad acquisirli. Una decina di giorni fa ha alzato di nuovo il prezzo, ora vuole vendere tutte le sue proprietà a San Simone, quindi impianti di risalita ma anche terreni e immobili, albergo compreso, un unico pacchetto». La San Simone Evolution, dal canto suo, sostiene l’esatto contrario, e cioè che il progetto inizialmente condiviso con il Comune è stato poi abbandonato dall’amministrazione per rivolgersi a un altro tipo di modello di sviluppo, e questo senza interpellare la controparte. Il concetto è stato ribadito in una recente lettera protocollata in Comune. «La Regione – ha continuato il sindaco, reduce da un ultimo incontro in Regione mercoledì scorso – ora difficilmente potrà erogare due milioni di euro per l’acquisto. Sarebbe il primo caso, creerebbe un precedente. Ci hanno riferito che avrebbero chiesto delucidazioni allo Stato, visto che parte dei fondi arrivano da lì, ma le possibilità di una risposta positiva sono remote».

Il nodo principale resta naturalmente il prezzo che il privato proporrà al Comune per la cessione di tutta la stazione. Sulla base di quello si deciderà

A questo punto in Consiglio si è aperto il dibattito su quale strada prendere: abbandonare dopo anni di trattative a vuoto, oppure tentare un’ultima volta, provando a cercare i fondi per l’acquisto? Tra il pubblico anche il gestore del ristoro «Lo Scoiattolo», recentemente rinnovato e ampliato: «A San Simone la gente viene lo stesso – ha detto Eleonora Cattaneo –. Proviamo a sviluppare altre iniziative. Gli impianti, vero, sarebbero un valore aggiunto. Ma ormai le abbiamo tentate tutte».

Il nodo principale resta naturalmente il prezzo che il privato proporrà al Comune per la cessione di tutta la stazione. Sulla base di quello si deciderà. La speranza, eventualmente, è anche quella di trovare un nuovo imprenditore che possa ritirare impianti e immobili della San Simone Evolution. «Abbiamo già in progetto, e questo proseguirà – ha detto il sindaco – la valorizzazione estiva della località. Ora cerchiamo fino all’ultimo di far decollare anche questa operazione che potrebbe portare un’economia importante per il paese. Se la valutazione economica da parte del privato sarà corretta cercheremo una soluzione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA