San Pellegrino, mister Grand Hotel ha firmato. Parte il recupero da 64 milioni

L’OPERAZIONE. Per il via definitivo manca solo l’ok della Soprintendenza. Costituito gruppo di consulenti: c’è anche Enrico Felli, presidente di Atb

La firma è arrivata il 10 gennaio. La Ekn Development – la società californiana guidata da Ebbie Nakhjavani, vincitrice, lo scorso agosto, del bando comunale – recupererà e gestirà il nuovo Grand Hotel di San Pellegrino. Con un intervento da 64 milioni di euro. Lo avrà in gestione per 99 anni mentre la proprietà resterà del Comune.

Per l’operazione è stata costituita una società ad hoc, con sede in via Mazzini a Bergamo. Avrà uno staff di consulenti del territorio, costituito da Enrico Felli (presidente Atb), Giorgio Berta, Paola Brambilla, Paolo Bonomi e Riccardo Maria Monti. Prima del via libero definitivo e quindi dei lavori, però, bisognerà attendere anche l’ok della Soprintendenza ai beni culturali.

Il Grand Hotel è bene storico tutelato e la Soprintendenza ha una prelazione sul suo recupero e la sua riattivazione. Prelazione che scadrà il 10 marzo. Se non sarà esercitata il gruppo americano potrà aprire il cantiere. Il recupero del Grand Hotel non costituisce un semplice rifacimento dei piani superiori dell’edificio, ma un vero e proprio progetto di rinascita, in grado di riportare lo storico edificio alla sua gloria passata.

Progetto con 118 camere e super Spa

La proposta presentata prevede la realizzazione di 118 camere che evocano la «Belle Époque» e che vengono collocate, come nel passato, nei quattro piani posti sopra il piano terra. Il piano seminterrato ospiterà una «Spa rivoluzionaria e all’avanguardia», dicono dal gruppo. Spa che prevede lo sfruttamento delle sorgenti comunali con annessa «speakeasy lounge» che riporta in un’epoca passata. Il piano terra ospiterà un ristorante raffinato e negozi di lusso, mentre al piano sottotetto, sotto la cupola, è previsto uno spazio che si apre su una biblioteca-bar e una terrazza all’aperto, pronta ad accogliere riunioni, conferenze ed eventi di gruppo.

L’area esterna, immaginata come un’oasi all’aperto ospiterà un bar che si affaccia su una piscina a sfioro e una vasca idromassaggio, mentre sul retro del Grand Hotel verranno realizzati campi da bocce, posti a sedere attorno a un fuoco all’aperto e giardini lussureggianti.

L’investimento per il restauro e il recupero dell’immobile è quantificato in euro 64.226.427 euro con una compartecipazione pubblica di 5 milioni di euro (tre milioni di euro di contributo della Regione Lombardia; due milioni di euro di contributo Comune), mentre il canone d’affitto annuo indicizzato riconosciuto al Comune ammonta a euro 10mila euro. Quanto a chi gestirà concretamente il futuro albergo di lusso di San Pellegrino, le indiscrezioni dicono che dovrebbe essere la catena alberghiera americana Hilton (insieme alla Marriot) una delle due a cui finora il gruppo americano si è affidato per la gestione degli alberghi già realizzati negli Stati Uniti.

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