San Pellegrino, per il Grand Hotel un’offerta dalla California - Video

VAL BREMBANA. Chiuso, dopo 5 anni, il quarto bando: l’unica proposta dalla «Ekn Development» di Newport Beach. Negli States realizza resort di lusso. Per il recupero spesi 22 milioni, per la conclusione ne servono almeno altri 26.

A San Pellegrino e in Valle Brembana si incrociano le dita. Dopo tre bandi andati deserti (il primo nel 2019) e cinque anni di ricerche, c’è un’offerta formale per il recupero e la riapertura dello storico Grand Hotel, il monumento liberty inaugurato nel 1905, chiuso dal 1978 e già oggetto di parziale recupero per oltre venti milioni di euro, 22.

Mercoledì 31 luglio a mezzogiorno scadevano i termini per il quarto bando pubblicato dal Comune, proprietario dell’ex albergo: l’unica offerta (dopo che una decina erano state le società interessate e che avevano effettuato sopralluoghi alla struttura), è stata presentata dalla «Ekn Development», immobiliare con sede a Newport Beach, in California (Stati Uniti).

S.Pellegrino. I riflettori del Grand Hotel potrebbero riaccendersi. E' arrivata una offerta. Video di www.bergamotv.it

Il 2 agosto l’apertura della busta

La società, fondata nel 1995 e amministrata da Ebbie K. Nakhjavani, ha costruito e ha in realizzazione hotel di lusso e resort negli Stati Uniti, con il recupero anche di strutture andate in disuso. I dettagli dell’operazione proposta dalla società americana per il Grand Hotel si conosceranno venerdì 2 agosto, quando la commissione del Comune aprirà la busta contenente l’offerta. Il bando del Comune, il quarto dopo i primi tre andati deserti, prevede una concessione del Grand Hotel per 99 anni con un canone minimo annuo di diecimila euro. L’onere principale per chi gestirà l’ex hotel che ospitò regine, zar, poeti e campioni dello sport sarà però il completamento del recupero.

Acquisito dal Comune per 2,4 milioni di euro, la sua parziale ristrutturazione è finora costata 22 milioni di euro.

Acquisito dal Comune per 2,4 milioni di euro, la sua parziale ristrutturazione (facciate, piano rialzato, cucine, cupola e consolidamento, area esterna) è finora costata 22 milioni di euro. Nel 2016 uno studio di massima per il recupero definitivo a hotel di lusso aveva stimato in altri 26 milioni di euro l’investimento necessario (il Comune potrà contribuire per due milioni di euro, la Regione con tre). Non proprio briciole. Un costo considerevole che aveva fatto desistere diversi investitori. Tra i pretendenti ci fu anche «QC Terme» (che oggi gestisce le Terme di Percassi) ma rinunciò per la crisi internazionale derivata dalla pandemia. Ora questa offerta. Il recupero potrà avvenire anche a lotti funzionali. Di fatto, il piano rialzato, recuperato già dal 2022, sarebbe utilizzabile (oggi è meta di visite guidate). Ma si è attesa la conclusione di questo ultimo bando per decidere le sorti dell’edificio. Sul cui utilizzo, vista la difficoltà di individuare investitori, il Comune negli ultimi anni è sempre stato molto aperto: hotel di lusso con spa, ma anche struttura sanitaria, scuola alberghiera, sede universitaria ma anche casa di riposo. Purché potesse essere recuperato.

«Merito del vice sindaco»

«La presentazione di questa offerta ci rende naturalmente contenti – dice il vice sindaco Vittorio Milesi –. Ora valuteremo la proposta sperando che questa sia veramente la volta buona per il futuro del Grand Hotel. Si potrà intervenire anche a lotti funzionali, visti i costi dell’operazione, anche se l’auspicio è di completare l’intervento in una volta sola. Ci auguriamo veramente che vada a buon fine. Rivedere riaperto il Grand Hotel darebbe un ulteriore impulso allo sviluppo turistico ed economico della nostra cittadina e di tutta la valle». «Se, come speriamo, il recupero potrà essere concluso – aggiunge il sindaco Fausto Galizzi – il merito va dato al vice sindaco Vittorio Milesi, che in questa operazione ha messo veramente l’anima, oltre quelle che erano anche i suoi compiti da amministratore.

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