San Pellegrino, «effetto Mottarone»: funicolare pronta da due anni ma ancora ferma

Doveva partire a giugno, iter lungo per autorizzazioni e assicurazioni. Il gestore: difficile trovare un caposervizio, ogni giorno c’è una sorpresa.

Rimessa a lucido dopo 30 anni, carrozze e impianti nuovi, già teatro di una manifestazione (la Vertical Vetta sui 1.500 gradini) e, soprattutto, pronta a partire da ormai due anni. Con collaudi superati da tempo, ma -ahimè - inesorabilmente ferma.

La funicolare di San Pellegrino, storico impianto di proprietà comunale che risale ai tempi d’oro della cittadina liberty (aprì nel 1909), non ne vuole sapere di ripartire. Il bando per la gestione i è chiuso con l’aggiudicazione a una società i Santa Brigida (Nicola Santi) che avrebbe dovuto rimettere in moto lo storico impianto a fune. Da giugno a ottobre (il bando è stato vinto per 48 mila euro).

Niente da fare, almeno fino ad ora: troppi ostacoli burocratici - fanno sapere - autorizzazioni, assicurazioni, ricerca difficoltosa del personale idoneo e, su tutto, la tragedia alla funivia del Mottarone che ha avuto l’effetto di irrigidire l’iter. «Se ogni dettaglio anche formale non è apposto, non si riesce partire, ogni giorno ne scopriamo una nuova», dicono sia dal Comune sia dalla società di gestione. «I lavori sono conclusi da due anni -di ce il sindaco Vittorio Milesi -. L’anno scorso tutto si era bloccato causa pandemia, ma quest’estate speravamo proprio di riuscire a inaugurarla. I tempi si sono allungati nell’assegnazione della gestione, ora ci sono altre rallentamenti dovuti all’assicurazione dei gestori, poi dovremo chiedere l’ok al ministero dei Trasporti e alla Comunità montana. La tragedia del Mottarone ha avuto l’effetto di irrigidire l’iter. L’auspicio è di riuscire a partire quanto meno per agosto».

Tra gli ostacoli la ricerca di un caposervizio dell’impianto.

«Purtroppo è richiesta una patente speciale -dice il gestore Nicola Santi - e le figure disponibili sono veramente poche. Avevamo trovato un professionista con patentino rilasciato in Trentino Alto Adige. All’Ustif della Lombardia (ministero dei Trasporti, ndr) non andava bene, il patentino doveva essere rilasciato in Lombardia. Ora stiamo valutando altre due o tre figure, sperando che vadano bene. Ma ogni giorno salta fuori una sorpresa. Noi avevamo vinto il bando per aprire tutta estate, ora se va bene apriamo ad agosto».

La prossima settimana è previsto un incontro tra Comune e gestore per valutare l’iter e la tempistica. Ma ormai buona parte della stagione è passata.

Le due carrozze blu sulle rotaie sono pronte ma ferme. Il collaudo ministeriale è stato effettuato dall’azienda costruttrice, la Leitner di Bolzano, in collaborazione con la Sacif di Marco Calvetti di Piazzatorre, per l’assistenza tecnica e del personale di supporto.

Per questa stagione l’idea era di affidare l’impianto in via sperimentale, visto che non ci sono precedenti per capire la sostenibilità della gestione.

La funicolare è stata rimessa a nuovo grazie ai lavori per cinque milioni di euro realizzati dalla Leitner di Bolzano. L’impianto di risalita, videosorvegliato e illuminato, è semiautomatico, con uno-due operatori. Due le carrozze, con un unico binario che si sdoppia a metà per consentirne il transito. Il percorso è lungo 710 metri (per 288 di dislivello), il tempo di salita è stato calcolato in 200 secondi, con una portata oraria massima di 346 persone.

Nel frattempo proseguono i lavori all’area di arrivo della funicolare che andrà valorizzata. Il primo lotto viene realizzato nell’area verde a lato della scalinata, verso il sentiero di Sussia: prevede un’area verde attrezzata, con percorsi pedonali, maxi scivoli, spazi ludici, un anfiteatro per eventi e percorsi pedonali con particolare illuminazione. Un ulteriore ampliamento del parco sarà reso possibile dalla cessione di nuove aree da parte della Sanpellegrino al Comune. Altro elemento fondamentale sarà poi la riattivazione dell’ex albergo, diventato di proprietà del gruppo Zani, proprio all’arrivo della funicolare.

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