Ponte di Pacì Paciana in degrado: «Serve un milione per salvarlo»

SEDRINA. Risale al 1400, è il simbolo della Comunità montana: invaso da rovi, rifiuti e accanto alle fognature. Il Comune da tre anni cerca i fondi per il recupero: chiediamo aiuto alla Regione.

È il ponte simbolo della Valle Brembana, raffigurato anche nel logo della Comunità montana. Dal 1400 fu via di comunicazione fondamentale tra bassa e alta Brembana, alla cui costruzione parteciparono tutti i Comuni della valle, sedime per la Via Priula e, secondo tradizione, anche il ponte da cui si gettò il Robin Hood brembano Pacì Paciana, per fuggire ai gendarmi.

Ma è in stato di completo abbandono. Siamo a Sedrina, il ponte del «Fagino» passa sopra la pista ciclabile della valle. Un intersecarsi di ponti sulle gole del Brembo che da sempre costituiscono uno dei paesaggi più belli. Tanto, appunto, da essere lo stemma della Comunità montana. Rovi, pneumatici, reti divelte, per anni utilizzato anche come deposito di materiale: il passaggio è chiuso e ormai in degrado. Accanto una tramoggia di inizio ’900, poco sopra un grande tubo che dovrebbe portare le acque nere delle frazioni al depuratore (a quanto pare mai usato). Insomma, quello che è stato per secoli forse uno dei luoghi più caratteristici e belli della valle ora è nel completo abbandono.

Tre anni fa il Comune di Sedrina ha realizzato uno studio di fattibilità per il recupero, la volontà c’è. Ma mancano i fondi, serve un milione di euro. Prevede il ripristino del ponte a uso pedonale, la trasformazione della tramoggia in un infopoint turistico sulla storia dei ponti di Sedrina, la mascheratura in pietra del tubo della fognatura.

I bandi per cercare i fondi finora a vuoto

«Abbiamo partecipato a due bandi per cercare i fondi - spiega l’assessore al Bilancio Alessandro Gotti - purtroppo senza esito. Evidente che il Comune di Sedrina non ha i fondi per intervenire da solo. Ora scriveremo alla Comunità montana e ai consigliere regionali per capire se vi sono possibilità». «Quando è stata aperta la pista ciclabile sottostante - continua Gotti - la Provincia ne ha verificato la sicurezza. Di criticità non ne sono state trovate». Qualche sasso, comunque, a detta dei residenti, si sarebbe staccato dalle volte laterali. Il progetto prevede quindi anche la messa in sicurezza, oltre che la valorizzazione delle caratteristiche architettoniche, magari anche illuminandolo.

La storia del ponte di Pacì Paciana

La storia del Ponte di Sedrina» è lunghissima. I documenti storici parlano di un ponte costruito inizialmente in legno di faggio, detto appunto «Fagino», probabilmente risalente al 1400. Successivamente, e con la compartecipazione degli altri Comuni della valle per l’importanza del manufatto, venne sostituito con l’attuale passaggio in pietra. Rimasto tale fino ai nostri giorni anche perché, vista l’altezza sul sottostante Brembo, di fatto non è mai stato intaccato dalle piene del fiume.

Accanto a esso passa invece quello che era conosciuto come «Ponte di Zogno» che, successivamente ampliato, ospiterà la strada provinciale ed è ancora oggi utilizzato. Ma è il «Ponte di Sedrina» che, all’inizio, è considerato più importante: tanto da comparire anche in una pala di Lorenzo Lotto nella parrocchiale di Sedrina. E l’antico ponte comunale è anche legato alla figura storica di Pacì Paciana (Vincenzo Pacchiana), «ol padrù dèla Val Brembana», brigante ricercato dai gendarmi francesi per le sue malefatte, ma amato dalla gente perché rubava ai ricchi per dare ai poveri. Inseguito arrivò al ponte di Sedrina. Qui, prima di gettarsi, si sarebbe rivolto ai gendarmi così: «Le vecchie volpi si catturano, ma non hanno certo il mio pelo...».

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