Ospedale Papa Giovanni XXIII, 100 milioni per l’ottava Torre

Delibera della Giunta regionale che assegna fondi nazionali. Ospiterà l’Oncoematologia. Si riorganizzeranno altri servizi. Bertolaso: progetto strategico del triennio. Locati: c’è una visione a lungo termine.

L’idea era stata lanciata, in modo ufficiale, in pieno tsunami Covid, quando l’esigenza di maggiori spazi e anche di percorsi diversificati per l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo si era fatta pressante. Ora può davvero diventare realtà il progetto dell’ottava Torre al «Papa Giovanni» (già presentato alla Regione nell’autunno 2020, sotto la guida dell’allora direttore generale Maria Beatrice Stasi, nell’ambito della delibera quadro sul piano pluriennale di investimenti, per una valutazione all’interno del quadro generale di sistema, alla luce dei fondi nazionali per l’edilizia sanitaria e di eventuali ulteriori risorse derivanti dal Recovery Fund; inserito tra le opere finanziabili, non era però mai seguita una erogazione di fondi).

Ma lunedì la Giunta di Palazzo Lombardia, su proposta dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso, ha approvato due importanti provvedimenti, finalizzati al potenziamento infrastrutturale e tecnologico del sistema sanitario: una delibera riguarda risorse per 128,2 milioni a favore delle Ats e Asst lombarde per apparecchiature, adeguamenti e bonifiche ambientali (le assegnazioni verranno fatte in un secondo momento); l’altra, ed è un provvedimento di 1,141 miliardi di euro, prevede la ripartizione di fondi nazionali su nove progetti per la realizzazione o la ristrutturazione di presidi ospedalieri strategici. E tra questi nove progetti c’è quello targato Bergamo: vengono stanziati 100 milioni di euro per l’ampliamento dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – recita il comunicato della Regione – «con la realizzazione dell’ottava Torre per l’attività diurna», (per il progetto iniziale della nuova Torre erano stati previsti poco più di 50 milioni). «Con questa delibera – ha rimarcato Bertolaso – allochiamo i fondi nazionali già previsti relativamente all’articolo 20 della legge nazionale 67/88, dedicata a questo tipo di operazioni infrastrutturali, riallineando e specificando gli interventi in modo da dare accelerazione all’iter di realizzazione e quindi alla loro puntuale attuazione. Si tratta di progetti strategici con cui intendiamo procedere nel prossimo triennio». E che il progetto per l’ottava Torre fosse vicino a una concretizzazione lo aveva anticipato a marzo lo stesso Bertolaso in una intervista concessa a «L’Eco» : «Si farà – aveva detto – . L’intervento va inserito in un quadro che riguarda ulteriori grandi interventi che la Regione sta progettando per la sanità».

Lo stanziamento appena deliberato concretizzerà l’allargamento degli spazi al «Papa Giovanni», ma anche una riorganizzazione più razionale di altri servizi all’utenza (ed ecco il motivo del finanziamento maggiore rispetto all’inizio): con il progetto dell’ottava Torre, infatti, che era diventato una necessità per il progressivo aumento delle attività erogate dall’Asst, in particolare per l’area oncoematologica, verranno «centralizzate» altrove, e precisamente nella Torre 2, tutte le offerte terapeutiche e le degenze pediatriche, mentre la Torre 7 verrà dedicata esclusivamente all’area psichiatrica e neuropsichiatrica, con l’attivazione di posti letto di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza.

A cosa servirà la nuova Torre

La nuova Torre verrà realizzata nell’area ovest a ridosso del Giardino dell’Incontro con lo stesso «disegno» delle altre, con relativi collegamenti alla piastra e in continuità con l’architettura dell’ospedale. L’ottava Torre ospiterà le attività cliniche e di laboratorio di Oncoematologia: l’esigenza di spazi è infatti particolarmente sentita in questo settore e in particolare per le attività ambulatoriali e terapeutiche che non richiedono un ricovero su più giorni (Mac e day hospital per trattamenti di chemioterapia). Si procederà il prima possibile - si spiega dall’Asst Papa Giovanni - con gli atti conseguenti a valle del finanziamento fino alla gara per la progettazione dell’ottava Torre, «con l’impegno a rispettare la valenza strategica triennale di messa a terra indicata dalla Regione Lombardia».

«Grazie alla Regione per la grande attenzione dimostrata anche in questa occasione verso la nostra azienda e il territorio bergamasco – rimarca il direttore generale Francesco Locati – . L’esigenza di nuovi spazi per il “Papa Giovanni” è reale e questo finanziamento ci consentirà di riorganizzare i percorsi di tutto il polo ospedaliero e rendere più sinergico il lavoro dei nostri professionisti, a Bergamo e a San Giovanni Bianco, a favore dei nostri utenti, sempre più numerosi e con bisogni sempre più complessi. A 25 anni dall’idea del nuovo ospedale di Bergamo, il finanziamento di questo progetto costituisce un’ulteriore prospettiva di miglioramento nel panorama della sanità bergamasca, lombarda, italiana e internazionale. I benefici attesi infatti andranno oltre il contesto bergamasco e diventeranno patrimonio di quanti usufruiranno delle cure erogate a Bergamo. L’ottava Torre permetterà di sviluppare sistemi informatici avanzati, cruciali per la gestione dei dati sanitari e per la ricerca medica. Non sarà solo un luogo di cura, ma un centro di innovazione e ricerca che guarda al futuro. Il percorso che ha portato all’ottava Torre, pur coprendo solo pochi anni, ha subito un’accelerazione tale da equipararsi a un progresso di settant’anni: è un esempio significativo di come la tecnologia e la visione strategica possano trasformare le infrastrutture sanitarie, ponendo solide basi per le future generazioni. Il progetto dell’ottava Torre, pensato sin dall’inizio come parte del piano originario del nuovo ospedale, dimostra l’importanza di avere una visione a lungo termine. Tra le linee programmatiche tracciate all’inizio del nostro mandato abbiamo ritenuto di dare prontamente corso a una proposta di progetto che nella formulazione iniziale era relativa a un ampliamento degli spazi per le nuove esigenze».

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