Cronaca / Valle Brembana
Giovedì 07 Marzo 2019
Oltre il Colle, una chiamata da Seattle
Il chip di Giorgio conquista Amazon
Il giovane, 23 anni – con i compagni di università Filippo Pennati Belluschi, Sofia Lamperti e Giulia Merati – ha vinto prima la tappa lombarda e poi il premio europeo dell’«Amazon innovation award 2018». E dal colosso Usa sono arrivate anche opportunità di lavoro.
Dalla Valle Brembana per stupire e rivoluzionare Amazon. È la storia di Giorgio Manenti, 23 anni, originario di Oltre il Colle, che, con tre compagni di università, Filippo Pennati Belluschi, Sofia Lamperti, Giulia Merati, ha vinto, prima la tappa lombarda, e, poi, il premio europeo dell’«Amazon innovation award 2018».
Giorgio, dopo aver studiato al Liceo scientifico «Turoldo» di Zogno e aver conseguito la laurea triennale in Ingegneria gestionale al Politecnico di Milano il 23 settembre 2017, ha intrapreso un percorso di doppia laurea in Industrial engineering (Ingegneria industriale) alla Tsinghua University di Pechino, in Cina, e Management engineering (Ingegneria gestionale, ma in inglese) al Politecnico di Milano. Ed è proprio durante questo percorso universitario che ha avuto la possibilità di partecipare al premio di Amazon. «Il progetto – racconta Giorgio – è stato realizzato all’interno del corso di Logistics management che ho seguito al Politecnico. A inizio marzo 2018 i nostri professori Alessandro Perego e Riccardo Mangiaracina, con alcuni rappresentanti di Amazon Europa, ci hanno presentato “Amazon innovation award 2018”, una competizione, giunta alla sua terza edizione, che si basa sul dare un’idea innovativa ad Amazon per incrementare la sicurezza nei loro magazzini e ridurre il numero di lavori pericolosi che i magazzinieri fanno, riducendo lo spostamento di pacchi pesanti».
Al premio hanno partecipato più di mille ragazzi, per un totale di 250 progetti, ma a vincere è stata l’idea del gruppo di Giorgio. «La nostra idea – spiega – ha unito due cose che già esistevano, i robot «Kiva», che vengono utilizzati nei magazzini per spostare piccoli carichi, e la robotica distribuita, che permette a sistemi di oggetti di lavorare insieme, migliorando esponenzialmente i processi logistici di Amazon a un prezzo bassissimo. Abbiamo creato un chip del costo di 20 euro che viene inserito nei diversi «Kiva» e che gli permette di comunicare tra loro, in modo che si uniscano e possano, insieme, spostare carichi maggiori. Più «Kiva» si uniscono, più il carico che si può spostare aumenta. Questo permette di aumentare la sicurezza nei magazzini, visto che il più alto numero di infortuni si verificavano durante la fase di spostamento dei carichi, e ridurre il lavoro pesante dei magazzinieri, proprio come richiesto dal premio. Con un costo irrisorio abbiamo rivoluzionato il magazzino di Amazon».
Il progetto è stato presentato a maggio 2018 e la premiazione è avvenuta a metà febbraio 2019. «Abbiamo vinto la tappa lombarda del premio – continua –, quindi siamo stati premiati come best innovator dell’anno in tutta Europa, ricevendo buoni Amazon e anche opportunità di lavoro da Amazon stessa nella loro sede di Seattle, nello Stato di Washington». Giorgio, però, valuterà il suo futuro lavorativo solo al termine della doppia laurea. «Ora sono a Pechino – conclude – e voglio terminare il mio percorso di studi. A luglio mi laureerò al Politecnico e poi a ottobre qui a Pechino. Poi valuterò l’ottima opportunità offertami da Amazon. Sicuramente cercherò di fare qualche esperienza lavorativa all’estero, dove ci sono più opportunità di crescita per noi giovani, prima di rientrare in Italia ».
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