Cronaca / Valle Brembana
Mercoledì 05 Febbraio 2025
Nuovo Grand Hotel di San Pellegrino: «Opportunità per tutti»
ALBERGO DI LUSSO. Gli operatori turistici sull’operazione californiana: sarà un’attrazione, porterà lavoro alla valle. Camere fino a mille euro a notte. I critici: «Si può fare di più per il turismo, e la viabilità non è ancora all’altezza».
Da 800 a mille euro per una notte nel Grand Hotel di San Pellegrino, il nuovo Grand Hotel, quello che rinascerà dopo l’investimento da 64 milioni di euro del gruppo californiano Ekn Development di Ebbie Nakhjavani.
«Cosa manca? Bisognerebbe migliorare la viabilità, avere una vera ferrovia fino a San Pellegrino»
«Sembrano tanti – dice Claudio Astori, direttore generale del gruppo Zani di San Pellegrino – ma i ricchi nel mondo sono tantissimi. Tantissimi quelli disposti a spendere cifre così per fare vedere dove sono stati. Ma noi, oltre a quanto questa clientela potrà trovare nell’hotel, sapremo offrire di più: il fiume, la natura, la montagna, la tranquillità. Da San Pellegrino potranno arrivare al lago o andare a sciare. Per loro le distanze non sono così importanti. Cosa manca? Bisognerebbe migliorare la viabilità, avere una vera ferrovia - non una tramvia - fino a San Pellegrino. Dove poter far viaggiare anche i carichi pesanti».
Spa, 118 camere e negozi
Nel nuovo Grand Hotel sono previste 118 camere, Spa, centro conferenze, negozi di lusso. Dopo la firma dell’imprenditore californiano, a marzo ci sarà il via definitivo. Fino ad allora la Soprintendenza potrebbe esercitare un diritto di prelazione sul recupero. Cosa, peraltro, che appare molto difficile.
Ottimisti gli operatori turistici
Gli operatori turistici di San Pellegrino intanto ci credono, sono ottimisti sulla possibilità che il recupero del Grand Hotel possa riuscire e fare da volano turistico anche al resto della valle.
«Rivedere il Grand Hotel riaperto era il sogno di tutti i sanpellegrinesi»
«Se un colosso economico di tale importanza fa un investimento da noi – dice ancora Astori – ha fatto di sicuro bene i suoi calcoli: non si prende in carico per 99 anni una struttura del genere senza capire dove andrà a finire». «Rivedere il Grand Hotel riaperto – aggiunge Luigi Milesi (titolare dell’hotel Bigio) – era il sogno di tutti i sanpellegrinesi. Se avrà successo? Non dobbiamo certo insegnare agli americani come investire. Guardiamo poi l’esempio di QC Terme: dieci anni fa nessuno pensava che avrebbe portato tutti questi clienti, neppure loro. Invece sono andati oltre ogni aspettativa».
Cosa potrà offrire la valle ai clienti?
Tra i temi di cui si parla ora è quello che potrà offrire San Pellegrino e la valle ai clienti del futuro Grand Hotel. Con la premessa, sottolineano dal Comune, che strutture di questo genere spesso non hanno bisogno neppure del contesto: dentro ci sarà tutto, dalla Spa, ai negozi di lusso, ai divertimenti. L’esempio è proprio un hotel realizzato dallo stesso gruppo californiano, addirittura nel deserto dell’Arizona. Attorno il nulla, tutto dentro l’hotel.
«Abbiamo già avuto in visita americani - continua Milesi - e restano comunque affascinati dei nostri luoghi, per loro assolutamente unici. Probabilmente basterà questo, non verranno a cercare ancora il caos della metropoli o grandi centri commerciali».
«Indotto importante»
«La riapertura del Grand Hotel – aggiunge Paolo Scanzi, dell’hotel Centrale – sarà un’opportunità per tutti. Può essere che molta della clientela non uscirà dall’hotel, che offrirà sicuramente tantissimo. Ma sui numeri, di sicuro, qualcuno si farà una passeggiata in paese. E l’indotto per la cittadina sarà importante. Bravo il vicesindaco Vittorio Milesi che, nonostante le difficoltà, ci ha sempre creduto. E, alla fine, ha avuto ragione».
Del fatto che l’hotel possa già essere un’attrazione di per sé sono convinte Desirèe Carrara (titolare con il fratello Giuseppe del ristorante «Da Franco») e Sabrina Capelli, dipendente del ristorante: «Le sole visite che si facevano fino a poco tempo fa dell’hotel – dicono – portavano tantissima gente in paese. Figuriamoci quando sarà aperto e vivo: sarà una struttura da visitare, creerà movimento di gente importante. Quello che dobbiamo fare tutti noi è aprire la mente al mondo».
«Miglioriamo la viabilità»
«Porterà sicuramente valore aggiunto – dice Remo Veronese, del bar Briefing, sotto i Portici Colleoni –. Guardiamo, per esempio, all’unico hotel quattro stelle che abbiamo in valle. Forse nessuno si sarebbe aspettato funzionasse. Invece è bellissimo e funziona».
C’è, infine, chi pone l’accento sulla necessità di migliorare viabilità di accesso alla valle ma anche l’offerta turistica di San Pellegrino.
«Le strutture alberghiere di San Pellegrino in questi anni si sono aggiornate – dice Fabiano Milesi, della Caffetteria degli artisti – ma la nostra cittadina deve ancora migliorare sotto l’aspetto dell’offerta: eventi, attrattive e possibilità di essere veramente una località turistica con manifestazioni anche a tarda ora. Aspettiamo poi la galleria commerciale promessa dal Gruppo Percassi. E la viabilità: in certi orari, e parlo da ex camionista per anni, l’accesso alla valle è un disastro. Pensiamo di far arrivare i clienti milionari sulle nostre strade? Forse loro preferiranno arrivare in elicottero».
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