Nuova impresa del nonno runner, a 79 anni «conquista» l’Everest a Sedrina

Battista Marchesi ha concluso l’«Everestingchallenge» scalando con 18 giri da casa all’agriturismo Prati Parini gli 8.849 metri, altezza del tetto del mondo. In 26 ore.

Altra impresa record per Battista Marchesi, il nonno runner di Sedrina, che nel weekend ha portato a termine l’«Everestingchallenge», scalando, tramite 18 giri andata e ritorno da casa sua all’agriturismo Prati Parini, gli 8.849 metri dell’altezza dell’Everest in compagnia di Daniele Bonzi, trentatreenne alpinista di San Giovanni Bianco.

«L’idea - racconta Marchesi - è nata con il mio amico Daniele l’anno scorso, quando abbiamo dovuto abbandonare il progetto di salire sul monte Bianco partendo da Sedrina a causa della pandemia. Abbiamo però deciso di fare comunque un’impresa insieme e abbiamo studiato la scalata sull’Everest a Sedrina. Siamo partiti sabato mattina all’alba, esattamente alle 6. Da casa mia ai Prati Parini ci sono 500 metri di dislivello positivo in salita (con una media di pendenza del 25%, che in certi tratti raggiunge anche il 40%) e un giro, andata e ritorno, è lungo 4.200 metri. Quindi abbiamo dovuto compiere 18 giri completi per completare l’impresa».

L’ultima salita è stata effettuata alle 8 circa di domenica mattina con arrivo in vetta alle 9,15, per un totale di 26 ore e 15 minuti di percorso, raggiungendo così ufficialmente i 9 mila metri di dislivello in 71,140 chilometri. «Io e Daniele - continua - siamo stati sempre insieme e sempre accompagnati anche da altre persone (nel rispetto del distanziamento e delle norme anti-Covid ovviamente). All’agriturismo Prati Parini, poi, c’era sempre ad attenderci il gestore, Marco Fustinoni, che ha pensato a tutti i nostri ristori e che dobbiamo ringraziare molto.

Inoltre, a metà percorso ad attenderci abbiamo trovato, anche di notte, Alberto Fustinoni, un mio amico che ha proprio lungo il sentiero una baita sua privata e che ci ha aiutato a rifornirci con un ulteriore punto di ristoro. Ringraziamo anche lui per l’aiuto e il sostegno». A sostenere il duo nell’impresa anche tutta la famiglia Marchesi, una vera e propria dinastia di atleti, con i figli di Battista che hanno partecipato alle olimpiadi (Roberto nel biathlon nell’88) e ai mondiali di corsa in montagna (Filippo, in Austria). «A registrare i giri - spiega - c’era la mia nipotina. Esperienza unica, anche avere vicino tutte queste persone. Mi sono fatto un regalo per il mio compleanno».

Lunedì, infatti, Battista, che non è nuovo a queste imprese (l’ultima risaliva a tre anni, con i circa 5 mila chilometri percorsi da casa, passando per Lourdes, Compostela e Fatima, prima di tornare a Sedrina, al ritmo di 72 chilometri al giorno), ha spento 79 candeline. «Quattro giorni prima - conclude Marchesi - mi sono anche vaccinato contro il Covid-19, la prima dose. Mi hanno fatto Astrazeneca e avevo paura di avere delle conseguenze per la corsa, invece è andato tutto bene, solo un po’ di male al braccio dove mi han fatto la puntura Quindi ho potuto realizzare l’impresa».

Un’impresa, come detto, condivisa con Daniele Bonzi, che però non vuole sentire parlare di passaggio di consegne da Battista a lui. «In Italia - spiega Bonzi, membro del soccorso alpino della Valle Brembana - nessuno sopra i 70 anni ha mai fatto l’”Everestingchallenge”, quindi per Battista è anche un record di longevità. Quando mi ha chiesto di fare con lui questa esperienza ho accetto subito. Siamo amici e se riuscirò a fare anche solo un decimo di quel che ha fatto Battista nella sua vita mi potrà dire già contento».

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