![Folla a San Simone lo scorso 2 febbraio Folla a San Simone lo scorso 2 febbraio](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2025/2/9/photos/cache/non-solo-sci-e-impianti-quando-basta-la-neve-per-portare-economia_624efdf6-e65f-11ef-a82a-33e52af2eaa9_1920_1080_v3_large_libera.webp)
Cronaca / Valle Brembana
Domenica 09 Febbraio 2025
Non solo sci e impianti. Quando basta la neve per portare economia
VAL BREMBANA. Midali (San Simone): «A migliaia senza le seggiovie». Fossati (Artavaggio): «Ma l’indotto creato dallo sci non è paragonabile».
Ciaspolate, scialpinismo, bob e slitte, ma persino tornei di volley, calcio, padel e rugby. Tutto sulla neve. È la neve «alternativa» allo sci classico, quello alpino e di fondo. E funziona. Secondo qualche operatore turistico capace di creare un indotto anche maggiore dello sci, secondo altri, invece, ancora ben lontano dai numeri e l’economia che gli impianti di risalita saranno muovere.
Parliamo, per quanto riguarda le valli Brembana e Imagna, di San Simone di Valleve, dei Piani dell’Avaro di Cusio, dei Piani di Artavaggio (nel Lecchese ma raggiungibili anche dalla Val Brembana), magari del passo San Marco, e poi del Pertüs e di Valcava (Costa Imagna e Torre de’ Busi).
A San Simone tanta gente anche senza impianti
Località clou sicuramente San Simone di Valleve dove gli impianti di risalita sono chiusi dal 2017 e il Comune, ancora oggi, è in trattativa con il proprietario privato per cercare di farli ripartire. Ma di diverso avviso è il principale operatore turistico, Davide Midali, titolare del ristoro «Lo Scoiattolo».
![San Simone di Valleve (foto Valbrembanaweb) San Simone di Valleve (foto Valbrembanaweb)](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2025/2/9/photos/cache/non-solo-sci-e-impianti-quando-basta-la-neve-per-portare-economia_d40a46d4-e651-11ef-a82a-33e52af2eaa9_1920_1440_v3_large_libera.webp)
«Gli impianti di risalita qui non servono più - dice - ne è un esempio domenica scorsa, quando c’erano le auto parcheggiate fino a Cambrembo. Mai visto tanta affluenza neppure con le seggiovie aperte. Domenica, il mio ristoro, ha avuto tre volte i coperti del rifugio Mirtillo, in Val Carisole, sulle piste. A San Simone l’anfiteatro è ideale per le famiglie, per scendere col bob, per lo scialpinismo, per ciaspolare. In una stagione che inizia a novembre e può finire ad aprile. Ora servono più servizi e che aprano altre attività».
Mai visto tanta affluenza neppure con le seggiovie aperte. Oggi, il mio ristoro, ha avuto tre volte i coperti del rifugio Mirtillo, in Val Carisole, sulle piste
Piani dell’Avaro: si riempiono di famiglie
Sull’altro ramo dell’alta Valle Brembana i Piani dell’Avaro di Cusio, anche loro, domenica scorsa presi d’assalto dai turisti. «Con le condizioni ottimali, ovvero sole e strada ben tenuta - dice Carola Berera, gestore del rifugio Monte Avaro - la stazione si riempie di famiglie. Qui abbiamo un turismo non d’élite. Perché ormai, per una famiglia, soprattutto oggi, sciare ha dei costi elevati. È un modo nuovo di vivere la montagna in inverno, che apre anche altre possibilità, per esempio di viverla la sera, tra ciaspolate notturne sotto le stelle». E quando c’è neve anche il Pertüs (Costa Imagna) e Valcava (Torre de’ Busi) si riempiono di turisti: qui c’erano tre impianti di risalita, fino a 30-40 anni fa, poi tutti chiusi.
![Ai Piani dell’Avaro di Cusio Ai Piani dell’Avaro di Cusio](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2025/2/9/photos/cache/non-solo-sci-e-impianti-quando-basta-la-neve-per-portare-economia_d55996f2-e651-11ef-a82a-33e52af2eaa9_1920_1440_v3_large_libera.webp)
Da Umberto Mazzoleni - vengono tante famiglie anche solo per una passeggiata e per far sbobbare i bambini: col vantaggio che siamo più vicini a Bergamo e, al rientro, non trovano code in strada. Certo, tutto dipende dalla neve: abbiamo anche una pista di fondo che, però, negli ultimi sei anni, è stata utilizzata solo due volte. La quota neve è sempre più alta». Gestito da Imprese turistiche barziesi (Valtorta-Bobbio) sono i Piani di Artavaggio: dispongono di un campo scuola sci ma sono soprattutto meta delle famiglie in cerca di un prodotto neve diverso.
«Artavaggio è complementare ai Piani di Bobbio - dice l’amministratore Massimo Fossati - ma non vedo, almeno per ora, in questo tipo di turismo l’alternativa economica e sociale allo sci classico. Oggi ai Piani di Bobbio avevamo 5.000 persone, numeri difficilmente raggiungibili dove non ci sono impianti di risalita. E l’indotto che lo sci muove è ancora decisamente maggiore».
Ogni weekend 700 auto sul monte Farno
Anche in Val Seriana e in Val di Scalve ci sono località dove la neve attira migliaia di turisti. I parcheggi del monte Farno, a Gandino, registrano ogni weekend circa 700 auto presenti.
«È un dato facilmente misurabile grazie ai gratta e sosta - spiega Giambattista Gherardi, di Promoserio -. La zona è sempre strapiena: si tratta probabilmente della località montana più facilmente raggiungibile da Milano, anche solo per una toccata e fuga di mezza giornata. La disponibilità dei parcheggi nell’area della ex colonia spesso è già esaurita alle 9 del mattino». Con i connessi problemi di congestione: «Il sabato e la domenica sono in servizio i Carabinieri in congedo, che sconsigliano di fermarsi quando i parcheggi sono pieni e chiedono di tornare indietro - prosegue Gherardi -. La vera scommessa sarà garantire in futuro la copertura Internet per gestire la disponibilità di parcheggi già dal paese».
![Gandino, al rifugio Parafulmine su Farno Gandino, al rifugio Parafulmine su Farno](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2025/2/9/photos/cache/non-solo-sci-e-impianti-quando-basta-la-neve-per-portare-economia_d6a601f8-e651-11ef-a82a-33e52af2eaa9_1920_2400_v3_medium_libera.webp)
L’esposizione al sole del versante aiuta, ma anche le strutture ricettive presenti sono un’attrattiva: «Il rifugio Monte Farno ha da poco una nuova gestione, poi c’è la Baita dei Cornei, gestita dallo Sci club Valgandino, alla Piana di Montagnina, e il rifugio Parafulmine. Dal giugno scorso è attivo anche l’infopoint in una parte dell’ex colonia: una struttura ecosostenibile, che fa da punto informativo, ma anche di ritrovo». L’ambizione, infatti, è che grazie a questo infopoint i frequentatori del Farno possano conoscere anche le altre attrattive della zona. E qui scatta un rimpianto: «Fino alla fine degli Anni Sessanta dal paese saliva al Farno la seggiovia: sarebbe l’ideale oggi per far fermare le auto in paese».
Ai Campelli di Schilpario e a Valgoglio
Tra le mete più frequentate, per quanto più distanti dalla città, c’è anche la zona dei Campelli a Schilpario. Dal parcheggio in località Fondi, molti scialpinisti e camminatori salgono lungo la strada del passo del Vivione (chiusa alle auto in inverno), i più esperti anche verso il monte Campioncino.
«Abbiamo potenziato i parcheggi: grazie a un terreno preso in affitto e quest’anno ci sono circa 150 posti in più - dice il sindaco di Schilpario, Claudio Agoni -. Quando il tempo è bello c’è il pienone, anche domenica scorsa c’erano circa 400 auto». Da quest’anno è cambiato anche il sistema di pagamento, ora con gratta e sosta o app: «Chiediamo 5 euro al giorno, che servono per pulire la strada». Anche Valgoglio, con il giro dei cinque laghi, e Valcanale, con la salita al lago Branchino, rappresentano mete gettonate in Val Seriana, «senza che ci sia nulla di organizzato, molte persone arrivano anche in inverno - riferisce Simone Bonetti, assessore al Turismo di Ardesio -. C’è anche chi sale da Ave verso il rifugio Vodala e da Piazzolo».
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