Nevicata sulle Orobie: «Buona riserva per la primavera»

IL METEO. Fino a domenica sera 26 gennaio sono caduti 30 centimetri in alta quota. Il direttore del Consorzio di bonifica: eravamo in debito del 27%.

Finalmente un po’ di neve, almeno alle quote alte delle Orobie. Buona per le piste da sci, ma soprattutto per compensare la carenza idrica che finora aveva caratterizzato la stagione, con possibili conseguenze sulle irrigazioni della prossima primavera. La prima perturbazione prevista ha portato soprattutto pioggia sotto i 1.400 metri, fiocchi, invece, più in alto.

Le stazioni meteo di Arpa Regione Lombardia hanno registrato fino a domenica sera un incremento di circa 30-35 centimetri del manto nevoso al suolo. Così, ai 1.954 metri di quota del lago Fregabolgia di Carona, l’altezza neve complessiva, a ieri sera, era di un metro.

L’altezza neve domenica sera

L’altezza neve alla Presolana (Vilminore, quota 1.856) è invece passata da 76 a 106 centimetri. Un discreto accumulo che compensa la scarsità di neve con cui era iniziata la stagione 2024-25. Allo scorso 31 dicembre la centralina di Fregabolgia segnava un’altezza di soli 21 centimetri, la più bassa almeno degli ultimi sei anni.

L’ultima annata d’oro, quanto a precipitazione nevose, fu quella del 2019-20, quando la neve a fine anno aveva già superato i due metri al suolo. Poi i successivi inizi di stagione invernale si sono sempre caratterizzati per scarsità di innevamento, con le stazioni sciistiche costrette sempre a compensare tale carenza con la costosa produzione di neve programmata. Nevicate sempre a quote più alte e sempre più a stagione ormai inoltrata, come sta succedendo quest’anno. Questo almeno negli ultimi anni.

A documentare la scarsità di neve, materia fondamentale per le irrigazioni primaverili della pianura, anche i settimanali bollettini sulle riserve idriche emessi dalla Regione Lombardia. Nell’ultimo bollettino, datato 19 gennaio, il manto nevoso su Alpi e Prealpi lombarde era sotto del 53% rispetto alla media del periodo 2006-2020 (meno 23%, invece, la carenza di riserva idrica considerando anche invasi e laghi).

Bacino del Brembo

Particolarmente carente il bacino del Brembo sotto, rispetto alla media dal 2006 al 2020, del 64% quanto a manto nevoso. I bacini d’alta quota, risultavano comunque con un più 19%.Sotto la media anche la riserva idrica del Serio, con un meno 58,5% di manto nevoso, calcolato sempre la scorsa settimana. Pioggia e neve di questi giorni dovrebbero comunque consentire un recupero di riserva anche in vista della primavera e dell’estate. Fondamentale per le irrigazioni della pianura.

«Fino alla scorsa settimana - dice il direttore del Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca, Mario Reduzzi - la nostra provincia era sotto del 27% di innevamento rispetto alla media. Con queste precipitazione siamo sufficientemente fiduciosi che si possa recuperare riserve per le falde e quindi per l’uso irriguo. Teniamo costantemente monitorata la situazione con il tavolo regionale».

Le previsioni

Le nevicate dovrebbero riprendere e proseguire fino al primo pomeriggio di lunedì 27 gennaio, sempre con quota neve intorno ai 1.400 metri e durante alcune ore del giorno forse anche più alta. Con il rischio, quindi, che possa piovere pure sulle piste da sci, almeno quelle più basse. Domenica, il maltempo con pioggia e bufera di neve in quota, ha convinto proprio i gestori di alcune stazioni sciistiche a chiudere gli impianti di risalita per motivi di sicurezza.

Stazioni chiuse

Sono rimaste ferme le stazioni di Monte Pora, Spiazzi di Gromo, Colere e Oltre il Colle-Conca dell’Alben. Considerate le condizioni meteo avverse che dovrebbero proseguire ancora per 48 ore, hanno annunciato che resteranno chiuse lunedì 27 e martedì 28 gennaio le stazioni di Foppolo-Carona, Piazzatorre-Torcola Vaga, Monte Pora. Chiusi lunedì anche gli impianti di risalita agli Spiazzi di Gromo e a Oltre il Colle.

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