Neve a rischio: fa più caldo in montagna che a Treviglio

METEO. Il fenomeno dell’inversione termica: le minime registrate al rifugio Curò e al Passo San Marco oscillavano tra i 5,1 e i 6,6 gradi. Nella Bassa - 0,5.

A pochi giorni dal Natale sulle nostre montagne si sta assistendo (per l’ennesima volta negli ultimi mesi) al fenomeno dell’inversione termica, che in condizioni di alta pressione atmosferica fa registrare temperature più alte in quota rispetto alle zone di fondovalle o della pianura.

Le temperature di martedì 17 dicembre

La conferma arriva dai dati delle stazioni del Centro meteo lombardo: martedì valori minimi di 5,1 al rifugio Curò, 6,4 al Passo S. Marco e 6,6 a Capanna 2000 a fronte dei -1 di Poscante di Zogno, -0,8 di Olmo al Brembo e -0,5 di Treviglio. Condizioni queste che non hanno di conseguenza favorito la conservazione dei pochi centimetri di neve finora caduti, soprattutto sui versanti con esposizione a sud.

Situazione diversa su quelli rivolti a nord (dove l’azione dei raggi solari è ridotta al minimo), soprattutto in corrispondenza dei piccoli torrenti che, in seguito a queste continue escursioni termiche, sono ghiacciati venendo poi celati dal deposito di foglie o nevischio trascinati dal vento. In questo caso l’attenzione deve essere massima ed è quindi necessaria, oltre alla conoscenza dell’itinerario, un’attrezzatura idonea per affrontare anche tratti che, all’apparenza, sembrano privi di rischi.

Innevamento artificiale difficile

L’assenza di accumuli nevosi non ha interessato solo le quote di media montagna, ma risulta palese anche osservando le montagne dell’alta Val Seriana dove, oltre ai tremila orobici, sono presenti moltissime vette che superano i 2.800 metri. Tra le conseguenze legate a queste anomalie termiche c’è la difficoltà nel rendere pienamente operativi gli impianti di innevamento artificiale.

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