Maltempo: neve e Scirocco sulle Orobie
E fa paura il pericolo delle valanghe

Centro Nivometeorologico di Arpa Lombardia mette in guardia: il bollettino «neve e valanghe» parla chiaro e segnala che sulle Orobie Centrali, sulle Prealpi Bresciane e nel gruppo dell’Adamello il rischio valanghe è marcato mentre sulle Orobie Occidentali e sulle Prealpi Bergamasche sta passando da moderato a marcato.

Le fotografie che hanno invaso le pagine e i profili dei social network, insieme ai loro like e ai loro commenti, raccontano che sulle Orobie c’è tanta neve arrivata in anticipo e, soprattutto, dopo un inverno, quello scorso, particolarmente avaro di precipitazioni. Così tanti appassionati, nel fine settimana, non hanno resistito al fascino degli scenari incantati delle cime innevate e si sono infilati gli sci con le pelli di foca ai piedi, oppure le ciaspole, oppure più semplicemente ghette e scarponi per salire di quota e gustarsi qualche panorama di cui il ricordo iniziava a sbiadirsi.

Ma il Centro Nivometeorologico di Arpa Lombardia mette in guardia: il bollettino «neve e valanghe» emesso ieri (domenica 17 novembre) parla chiaro e segnala che sulle Orobie Centrali, sulle Prealpi Bresciane e nel gruppo dell’Adamello il rischio valanghe è marcato mentre sulle Orobie Occidentali e sulle Prealpi Bergamasche sta passando da moderato a marcato. «Il manto nevoso – spiegano i tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente – presenta strati basali molto umidi e poco ancorati su terreno erboso; in quota è caratterizzato dalla presenza di lastroni instabili creati dal forte vento». Per questa ragione sono «possibili distacchi di valanghe di medie e grandi dimensioni di fondo al di sotto dei 2.300 metri di quota; oltre il limite boschivo il distacco di valanghe a lastroni di medie e grandi dimensioni può avvenire spontaneamente o con la sollecitazione di un singolo escursionista».

«La neve caduta in questi giorni – aggiunge una nota del Soccorso alpino - e quella attesa dalle previsioni meteorologiche fino a lunedì 18 novembre (oggi, ndr) crea condizioni tipicamente invernali, in modo precoce, sulle Alpi Lombarde. Sebbene il fascino del paesaggio solleciti l’attività escursionistica, per apprezzarne l’incanto bisogna ricordare che il manto nevoso può presentare numerose criticità, richiede un’analisi attenta e una oculata preparazione delle escursioni. Le nevicate recenti sono state oggetto di una rotazione dei venti da nord e questo ha favorito l’incremento di accumuli e lastroni al di sotto delle creste e dorsali, nonché in canali e avvallamenti. Il manto nevoso risulta discontinuo e poco consolidato; pertanto, accumuli e lastroni di nuova formazione, presenti a tutte le esposizioni, si possono staccare spontaneamente o cedere al passaggio di un singolo sciatore».

Il nivometro posizionato ai laghi Gemelli sopra Carona segnava ieri pomeriggio quasi un metro e mezzo di neve, ma quella caduta nella notte tra sabato e ieri è stata sferzata, ieri mattina, dai forti vento di scirocco che hanno soffiato fra le 10 e le 12; poi il limite della neve si è alzato a 1900/2000 metri di quota, e nel pomeriggio si è di nuovo abbassato a 1.200 metri.

Ciò significa che nelle ore centrali della giornata sulla neve è caduta anche tanta acqua, appesantendola e rendendola ancora più instabile. Stesso andamento anche in Valle Seriana, dove l’aumento delle temperature ieri ha relegato la neve a quote decisamente più alte rispetto ai giorni precedenti. Quelle registrate dalla stazione del Centro Meteo Lombardo posizionata ai 3050 metri del Pizzo Coca (la più elevata di quelle presenti sul territorio bergamasco) sono infatti passate da un valore minimo di meno 13 gradi a quello di meno 8, mentre al rifugio Curò la minima è salita da meno 7 a meno 2 gradi.

Già ieri si poteva osservare il distacco di numerose valanghe dai versanti più ripidi e privi di vegetazione. Il fenomeno, come ben sanno gli escursionisti che salgono con una certa frequenza nella zona del rifugio Curò, risulta assai marcato sul versante in cui si snoda il sentiero estivo. Nonostante questo, anche ieri alcuni escursionisti si sono avventurati proprio lungo il l’itinerario estivo.

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