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Cronaca / Valle Brembana
Venerdì 28 Febbraio 2025
L’esercitazione a Dossena: «Torcia, corde, barella: giù a 25 metri» - Foto e video
IN PROFONDITÀ. In azione 120 vigili del fuoco del «Saf» nelle storiche miniere di Dossena: 8 giorni intensi di discese e risalite. Simulato il recupero di un ferito: «Fondamentale per garantire un soccorso sempre più efficiente e professionale».
Loro lo chiamano «ascensore», perché in effetti il suo scopo è quello di trasportarli dalla base della miniera in una grotta profonda venticinque metri. Chi non è però esperto vede tre corde fissate nella roccia sopra la voragine, che spariscono giù, nel buio e nel freddo: questo affascinante e labirintico anfratto sopra l’abitato di Dossena – le storiche miniere della località della Valle Brembana, ora riaperte e ormai meta per qualcosa come quindicimila turisti l’anno – è teatro in questi giorni di un’attività addestrativa di mantenimento che, in tutto, coinvolgerà ben 120 vigili del fuoco del comando provinciale di Bergamo.
Iniziato martedì 18 e proseguito fino a venerdì 21, l’addestramento è ripreso lunedì 24 e si concluderà venerdì 28 febbraio. Otto giorni intensi e impegnativi per i nostri vigili del fuoco della specialità «Saf», acronimo di «speleo-alpino-fluviale»: l’ambiente delle miniere, messo a disposizione dal Comune, è l’ideale per questo tipo di attività. Spiega Stefano Mangiola, coordinatore del settore Saf del comando provinciale: «Sono soddisfatto per come sono andate queste due settimane di mantenimento, durante le quali abbiamo avuto modo di provare delle nuove attrezzature e simulare manovre di soccorso in ambienti particolari: il tutto per garantire un soccorso sempre più efficiente e professionale».
L’uscita con la barella
Giovedì 27 febbraio erano dieci i vigili del fuoco impegnati nell’attività all’interno della miniera: una giornata iniziata alle 10 con l’ingresso nella miniera di fluorite – sfruttata dagli Anni Cinquanta anche dalla Nasa per le missioni lunari, visto che questo metallo era tra i componenti dei combustibili dei razzi vettori – e conclusa anziché alle 17, come da cronoprogramma, con un intervento reale – tipico del lavoro quotidiano del vigile del fuoco – per soccorrere un uomo caduto nel bosco, nella vicina San Pellegrino, e poi purtroppo trovato senza vita. La giornata è stata scandagliata da una serie di discese e risalite nella grotta, realizzate in autonomia, tramite le corde, da ciascun vigile del fuoco. Un’attività impegnativa e anche faticosa, che richiede non soltanto un notevole sforzo fisico, ma anche la capacità di concentrarsi perché tutto fili liscio: dall’aggancio alle corde, alla discesa passo a passo, alla risalita, anch’essa da svolgersi con le giuste tempistiche.
Sempre giovedì 27 febbraio è stata anche simulata l’uscita dalla grotta tramite una cosiddetta «discenderia», ovvero un piano inclinato, di un infortunato in ambiente speleologico, recuperato da un pozzo dentro la grotta con manovre di recupero appunto sui piani inclinati con la barella: una procedura davvero complessa e delicata. «Ciascun vigile del fuoco, a partire dalle nuove leve, indossa un equipaggiamento adatto: caschetto con torcia, imbragatura e moschettoni sono fondamentali», spiega il capo reparto Dionisio Stacchetti.
«Un reticolo sotterraneo»
L’area della miniera – chiusa dal 1982 e riaperta a scopo turistico dal 2022 – è un labirinto ricavato nel corso dei decenni: ci lavoravano fino a 150 persone tra i 15 e i quarant’anni, che arrivavano da tutta la valle per un lavoro durissimo basato sulla forza di braccia e picconi. Il passato minerario di Dossena porta indietro fino agli Etruschi, anche se l’apertura ufficiale della miniera di fluorite risale al 1871.
«Nello scavare il reticolo delle miniere si incontravano le grotte naturali, inizialmente riempite con il materiale scavato – spiega l’assessore al Turismo Walter Balicco, vero appassionato del mondo della miniera –: il pozzo dove si sono calati fino a 25 metri i vigili del fuoco, che per noi è un onore avere qui, scende poi fino a trecento metri, mentre in un’altra zona si arriva a 500». Oggi la miniera è meta anche delle scolaresche (anche ieri ce n’era una). Diverse le attività proposte sui diversi livelli della miniera: dal parco avventura alla ferrata in sottosuolo, con tanto di carrucola, che si affronta imbragati, proprio come i vigili del fuoco in questi giorni.
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