L’eccidio di Petosino: via alla due giorni
di commemorazione. Laboratori e merenda partigiana

Nove partigiani e un «civile» uccisi. Era il ’44, i nazifascisti colpirono nella zona dei colli. Undici Comuni sono uniti nel ricordo delle vittime. Tante le iniziative.

Undici Comuni – Sorisole, Bergamo, Almè, Almenno San Salvatore, Calolziocorte, Mozzo, Paladina, Ponteranica, San Giovanni Bianco, Valbrembo, Villa d’Almè – uniti nel ricordo dell’eccidio di Petosino del 26 e 27 settembre del 1944. In occasione del 77° anniversario, sabato 25 e domenica 26 settembre si terranno a Petosino cerimonie in collaborazione con le Associazioni combattentistiche e d’arma, le Fiamme Verdi , l’Associazione Famiglie caduti e dispersi e Anpi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia.

L’eccidio di Petosino è una delle pagine più cruente della lotta partigiana nella Bergamasca. Nel settembre del ’44 i comandanti della formazione partigiana Brigata Fiamme Verdi Valbrembo decisero l’irruzione notturna nella Villa Masnada a Mozzo, controllata dai tedeschi, per procurarsi armi ed equipaggiamenti . Nella notte del 25 settembre scattava l’operazione, alla quale parteciparono venti uomini guidati dal comandante della formazione, don Antonio Milesi, e dall’ufficiale degli Alpini Giovanni Leardini. Gli eventi si svolsero però in modo diverso dal previsto, soprattutto perché non si trovò alcun automezzo per il trasporto del bottino. I partigiani decisero quindi di allontanarsi verso nord con le armi trafugate in spalla. Fecero sosta sul crinale dei colli che terminano al santuario di Sombreno. Ma la zona era stata circondata dai nazifasciti al comando di Resmini, avvertito dell’azione. Don Milesi ordinò agli uomini con i documenti in regola di abbandonare le armi e salvarsi.

I partigiani Carlo Mazzola, Giovanni Mazzola e Francesco Roncelli furono comunque fermati e fucilati a Petosino. Con loro anche Albino Locatelli, in un primo momento risparmiato, poi catturato e ucciso. Poco dopo furono individuati i partigiani rimasti e iniziò lo scontro a fuoco. I caduti furono cinque: Virginio Bonadeni, Mario Capelli, Tranquillo Milesi, Giuseppe Signori e Luciano Tironi. Anche un civile Giuseppe Piazzalunga, che osò esprimere sdegno per quanto successo, fu ucciso a bruciapelo. I l programma prevede oggi alle 11,30 la commemorazione a cura della Sezione Anpi «Colli di Bergamo-M.O. Angelo Gotti e Martiri di Petosino». Il ritrovo è al Monumento sui colli di Petosino, a cui seguirà la «Merenda partigiana» e, a seguire, Canti partigiani con Sandra Boninelli. Nel pomeriggio, alle 15, verrà celebrata una Messa in suffragio dei partigiani davanti al Monumento: in caso di maltempo sarà alle 18 nella Parrocchiale di Villa d’Almè.

La commemorazione continuerà poi domenica. Alle 10 l’alzabandiera e la posa di un mazzo di fiori al Monumento agli Alpini e agli Artiglieri in via Zambelli, con una sosta alla lapide posta sul luogo della fucilazione dei partigiani, in via Martiri della Libertà. Seguirà il saluto dell’amministrazione e il discorso celebrativo a cura del ricercatore di storia locale Bruno Bianchi, dell’Anpi Valbrembana. Dopo la posa di una corona d’alloro al Monumento dei Caduti in via Martiri della Libertà, alle 11 verrà celebrata una Messa nella Parrocchiale di Petosino. Accompagnerà la cerimonia la banda di Sorisole.

Sempre domenica, dalle ore 14.30 fino alle 18.30 all’Ex Monastero di Valmarina, sede Parco dei Colli è previsto un «Raccolto di parole», un laboratorio di stampa tipografica a partecipazione gratuita promosso dall’associazione «Sotto alt(r)a quota». «All’interno della sala capitolare troveremo un bosco rinnovato, spoglio - com’era naturale che diventasse con l’arrivo dell’autunno - trasformato dalla consapevolezza e dal desiderio che (per) una foglia che cade (si) fa spazio, a tempo debito, a nuovi germogli – spiegano gli organizzatori –. Ad ogni persona che verrà domenica chiederemo di entrare, scegliere una foglia e ridonarle vita assegnandole un posto nella chioma degli alberi. Sarà una rinascita comunitaria . Sarà un passare da un memoriale di tante foglie, raccolte come fossero le storie degli uomini e delle donne della Resistenza, alla Memoria viva di questo bosco che rinasce grazie a una comunità di persone che abiterà la stanza e farà questo piccolo gesto. Sarà una rinascita lenta e silenziosa, che continuerà, oltre il 26 settembre, nelle visite che organizzeremo successivamente». L’evento è gratuito, ma serve prenotarsi al sito www.fogliesufoglie.memoriapartigiana.it. E’ necessario l’uso del green pass e della mascherina e l’evento si terrà anche in caso di pioggia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA