La commemorazione a 80 anni dell’eccidio di Cornalba

LA CERIMONIA. Nella mattinata di domenica 24 novembre il ricordo dei 15 partigiani uccisi durante i rastrellamenti svolti tra il 25 novembre il 1° dicembre del 1944.

Nella mattinata di domenica 24 novembre, a 80 anni dall’eccidio di Cornalba, istituzioni e cittadini hanno reso omaggio ai 15 partigiani della Brigata «24 maggio» di Giustizia e Libertà, uccisi nel corso dei rastrellamenti svolti tra il 25 novembre il 1° dicembre del 1944.

La commemorazione dell’Anpi provinciale - con il patrocinio dei comuni di Cornalba e Serina - ha preso il via dalle lapidi dei caduti di Zogno, Endenna, Ambria, Algua e Rosolo. Il corteo si è poi spostato al cimitero di Serina e, infine, a quello di Cornalba.

«Pace, libertà e democrazia da difendere ogni giorno»

Al termine della messa, celebrata da don Vittorio Rossi con monsignor Goffredo Zanchi, i discorsi delle tante autorità presenti. A partire da Elena Carnevali, sindaca di Bergamo: «Quando spesso si cerca di cancellare la memoria in nome di una presunta pacificazione universale si rischia di azzerare il passato, dimenticando le ingiustizie e le atrocità del fascismo. Perché una comunità consapevole del proprio passato possa costruire il futuro, non può rimanere indifferente di fronte alle discriminazioni, alle violenze che persistono in forme diverse o di fronte agli orrori delle guerre. Dobbiamo ricordare che pace, libertà, democrazia, che spesso diamo per acquisiti, richiedono di essere tutelate e difese ogni giorno».

«Essere qui oggi - prosegue la sindaca - nel cuore delle montagne, in questi luoghi di sacrificio, non è un gesto simbolico, ma è un impegno: un impegno a costruire un futuro che renda onore a chi ha dato tutto per difenderlo e a trarre la forza non solo della memoria, ma anche nella determinazione di essere un Paese solidale, unito e coeso nella difesa dei principi di libertà, di giustizia e di democrazia».

«Tornare a Cornalba vuol dire ancora una volta provare ad affermare che la memoria è ciò che si costruisce nel contesto e nel tempo»

Mauro Magistrati, presidente di Anpi Bergamo, sottolinea come quella di Cornalba sia «la più antica e consolidata di tutte le manifestazioni partigiane della provincia di Bergamo, basti pensare che la prima commemorazione avvenne durante la guerra, il 1° aprile 1945. Tornare a Cornalba vuol dire ancora una volta provare ad affermare che la memoria è ciò che si costruisce nel contesto e nel tempo, noi oggi vogliamo provare a costruire una memoria nuova, rinnovata, con linguaggi diversi, che sappiano costruire legami con le nuove generazioni».

«Un grazie ai volontari»

«Oggi il nostro impegno, grazie anche al lavoro dei volontari del gruppo “Resistenti di Cornalba” e dell’Anpi Valle Brembana, è rivolto soprattutto verso le giovani generazioni e quei valori di libertà, giustizia e democrazia che sono alla base della nostra Costituzione», ha detto Luca Vistalli, sindaco di Cornalba. «Un sentito ringraziamento ai volontari - ha detto Maria Cristina Carrara, assessora ai Servizi sociali del Comune di Serina - che con dedizione custodiscono e tramandano la memoria, un impegno cruciale in un periodo in cui la democrazia è sotto pressione. È fondamentale mantenerla viva ogni giorno, non solo attraverso il ricordo ma anche con la conoscenza e la storia».

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