Isola di Fondra, dopo un mese e mezzo riapre la strada interrotta dalla frana

ALTA VAL BREMBANA. Da giovedì 25 luglio si viaggia sulla provinciale che era stata chiusa in seguito al maxi smottamento del 10 giugno. Ma l’intervento è da finire.

Ha riaperto giovedì 25 luglio a Isola di Fondra, dopo un mese e mezzo, la provinciale 2 Lenna-Foppolo: era chiusa dallo scorso 10 giugno in seguito a una frana dal versante che era scivolato fin sulla carreggiata, ostruendola.

Nel tardo pomeriggio di quel giorno in pochi istanti in località Trabuchello, un camminamento pedonale si è trasformato in una cascata d’acqua. Sfiorata un’abitazione, la frana ha occupato la sottostante provinciale che porta a Branzi, Carona, Valleve e Foppolo. «La strada era stata subito chiusa dalla Provincia – racconta il sindaco Carletto Forchini –. Non avevo mai visto una cosa simile prima di allora. Fortunatamente abbiamo due ponti vicini in zona, uno 500 metri prima della frana e uno 10 metri dopo, uno che va a Isola di Fondra e uno Trabuchello, così abbiamo dirottato il traffico in quelle direzioni per questo periodo di chiusura della provinciale».

Leggi anche

Nelle ore successive alla frana erano stati rimossi detriti e fango dalla strada e nelle settimane successive sono stati poi eseguiti i lavori di somma urgenza per mettere in sicurezza il versante e la zona, con un finanziamento in parte regionale pari a 100mila euro e con 20mila euro dal Bim. «Ora i lavori di somma urgenza sono finiti – spiega Forchini – quindi la strada stamattina (ieri, ndr) alle 10 è stata riaperta».

«Servono fondi per interventi definitivi»

La viabilità è tornata dunque quella ordinaria. «Servono però altri fondi per sistemare definitivamente le problematiche – continua il sindaco –. Abbiamo già stilato e inviato una scheda Rasda in Regione per un importo di un milione 200mila euro di lavori necessari. Vediamo se arrivano i fondi per sistemare tutto». «Purtroppo – conclude Forchini – questa nostra valle, molto stretta e con le montagne alte attorno che arrivano fino a 1.800 metri a strapiombo sul fiume, negli ultimi tempi sta ospitando questi fenomeni meteorologici estremi e pericolosi. Si tratta di situazioni che non avevamo mai visto prima e che scaricano in pochi minuti tantissima pioggia in aree comunque limitate. Questo da noi può causare conseguenze come la frana del 10 giugno. A volte scendono anche massi grossi. Ed è un problema, anche perché il reticolo idrico minore è affidato ormai ai Comuni. Ma come possiamo fare noi? Non siamo in grado di gestire situazioni di questo tipo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA