In Daste e Spalenga lavori fermi
In corso modifiche al progetto

I lavori all’ex centrale di Daste e Spalenga, alla Celadina, sono stati interrotti in attesa di un adeguamento del progetto da parte del Comune.

«Tutto dovrebbe essere risolto a breve e contiamo di riprendere le opere nei primi giorni di luglio» sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla. Il complesso della Celadina, che rappresenta uno dei siti di archeologia industriale più interessanti della città, è infatti oggetto di un recupero del valore di 4 milioni di euro con l’obiettivo di trasformarlo in uno spazio da adibire alle arti, alla cultura e alle attività sociali. In pratica sarà la nuova casa di una cordata di associazioni che si occuperanno della sua gestione, restituendogli una vita molto diversa da quella del recente passato. Proprio le realtà che si insedieranno in questi spazi hanno chiesto alcune modifiche al progetto iniziale. Alberto Cattaneo di Nutopia spiega: «All’epoca in cui è stato concesso il finanziamento c’era ancora un progetto di massima e mancavano due partner che ora sono arrivati, per questo si è reso necessario chiedere qualche piccola modifica, l’eliminazione di un bagno e l’innalzamento e lo spostamento di due muri differenti».

Le modifiche proposte dalle associazioni hanno costretto il Comune di Bergamo a richiedere l’autorizzazione della Soprintendenza di Brescia, essendo il bene tutelato, oltre alla necessità di definire le stesse con la ditta emiliana che si è aggiudicata il bando. Da qui lo stop ai lavori. Nell’ex centrale entrerà la società Nutopia, nota soprattutto per la gestione dello spazio Edoné, Lab 80 che si farà carico di una sala cinematografica, l’associazione di architetti OpenArch e la cooperativa Ruah che darà vita ad alcuni corsi a livello universitario. A loro si sono aggiunte recentemente l’Unione professionisti e la società cooperativa sociale «Generazione Fa» che offre servizi socio-assistenziali, educativi e residenziali per minori a rischio. Tutte queste realtà dovrebbero firmare nei prossimi giorni la convenzione con il Comune di Bergamo per l’uso dello spazio, e occuparlo non prima dell’ottobre 2020. I lavori all’interno della struttura industriale dureranno circa 10 mesi, mentre realisticamente l’attività delle associazioni coinvolte non inizierà prima dell’ottobre 2020.

Un discorso a parte merita il piazzale esterno per il quale si prevede la necessità di un nuovo bando di gara, come spiega lo stesso assessore ai Lavori pubblici Brembilla: «Purtroppo siamo incappati in un’impresa poco seria che il giorno stesso in cui ha firmato il contratto si è anche ritirata – rileva –. Ciò ci impone di dover realizzare un nuovo bando, dato che anche il progetto dell’area esterna ha subito qualche piccola modifica».

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