Il «piano laghetti» contro la siccità, in arrivo 1,8 milioni

DALLA REGIONE. Finanziati 23 progetti «orobici»: i fondi serviranno per migliorare i sistemi di raccolta, stoccaggio e distribuzione delle acque dei rifugi e degli alpeggi. L’approfondimento su L’Eco di Bergamo di martedì 2 luglio con tutti gli interventi nella Bergamasca.

Oltre 1,8 milioni di euro di finanziamenti per realizzare 23 progetti. È questo il bottino che la Bergamasca è riuscita a ottenere attraverso il Bando piccoli bacini di Regione Lombardia. Un bando aperto un anno fa, nel 2023, in risposta alla grande siccità dell’estate 2022 che aveva colpito duramente la nostra Regione e in particolare anche il territorio bergamasco, con conseguenze problematiche soprattutto in montagna: incendi, difficoltà a irrigare i campi, i prati e a bagnare l’incolto, ma anche a dar da bere agli animali sugli alpeggi.

La misura

La misura, proposta dall’assessore regionale a Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica, Massimo Sertori, finanzia con 5,6 milioni di euro a fondo perduto interventi di realizzazione, ripristino e manutenzione straordinaria di piccoli bacini e sistemi di raccolta e stoccaggio delle acque, nonché dei relativi sistemi di adduzione e distribuzione. Interventi - che nel concreto si tramutano in pozze di abbevereta, bacini e vasche di raccolta d’acqua piovana, captazioni di nuove sorgenti, sempre in zone montane - ideati quindi per rispondere a eventuali nuove emergenze legate alla siccità, creando così nuove e migliori «riserve» d’acqua pronte all’uso in caso di necessità per il benessere animale o per aiutare nello spegnimento degli incendi.

Sertori: «Riscontro positivo. Sono pervenute 96 domande di finanziamento, di cui 87 ammesse a contributo»

«L’iniziativa – spiega l’assessore Sertori – ha avuto un riscontro positivo, in quanto nel periodo di presentazione delle domande (25 settembre 2023 - 1 dicembre 2023) sono pervenute 96 domande di finanziamento, di cui 87 ammesse a contributo, richiedendo un finanziamento regionale di 6,78 milioni di euro. Considerato che il bando prevedeva una dotazione finanziaria di 5,6 milioni di euro, sono state finanziate le prime 69 domande, a fronte di un investimento complessivo dei soggetti richiedenti di 7,26 milioni di euro».

Le risorse erano destinate a enti pubblici e a soggetti privati, quali Comuni montani o parzialmente montani e loro Unioni, Comunità Montane, imprese agricole, proprietari e gestori di malghe, alpeggi e rifugi e consorzi forestali e d’alpeggio. E dalla graduatoria dei progetti ammessi al contributo approvata da Regione, Bergamo, con 23 domande e 1,8 milioni di euro, risulta la Provincia lombarda con il maggior numero di progetti finanziati e di fondi ricevuti.

Gli interventi

«Gli interventi finanziati – continua Sertori – forniscono un supporto fondamentale all’attività agricola e ricettiva nei territori montani, in quanto mirano principalmente alla manutenzione straordinaria e alla realizzazione dei sistemi di raccolta e ai relativi sistemi di adduzione delle acque».

Nella Bergamasca sono stati finanziati 21 enti pubblici e 2 imprese agricole private. Ad avere ottenuto la cifra più alta, pari a 100 mila euro, sono la Comunità Montana di Scalve, la Comunità Montana Valle Seriana, poi ancora Valnegra, Cusio e Valtorta. «Il nostro progetto – spiega Gaetano Bonetti, vicesindaco di Piazzatore, Comune che ha ottenuto 100mila euro – riguarda la manutenzione straordinaria di un bacino di proprietà comunale a servizio dell’alpeggio di Torcola Vaga. In pratica andiamo a risolvere un problema di carenza idrica che si manifesta soprattutto in periodi siccitosi come 2 anni fa. Avendo così una riserva d’acqua per l’approvvigionamento di bestiame e alpeggi».

Alla Comunità montana Valle Brembana, invece, sono stati destinati 89mila euro. «Con questi fondi – specifica Fabio Bonzi, presidente – andremo a sistemare delle pozze di abbeverata per gli animali in alpeggio in tre zone diverse». Mentre a Dossena, Comune di cui lo stesso Bonzi è sindaco e che ha ottenuto 98mila euro, «andremo a sistemare un bacino di raccolta dell’acqua piovana situato vicino alle nostre miniere in modo da avere una riserva di acqua ulteriore in caso di necessità». «Noi invece – conclude Michele Pesenti, assessore del Comune di San Pellegrino Terme che ha ottenuto 72mila euro – andremo a realizzare una zona antincendio sul Ronco Molinasco che è in altura a 1.100 metri dove avevamo già un bacino per l’antincendio boschivo, realizzato 12 anni fa. Da lì andremo a prendere l’acqua e la porteremo appena più sotto dove realizzeremo una piazzola che ospiterà la vasca per le emergenze. Avevamo chiesto un parere anche all’antincendio boschivo della Comunità montana, ci avevano detto che è una buona idea questo progetto e ora andremo a realizzarlo».

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