Cronaca / Valle Brembana
Domenica 12 Gennaio 2025
«Ha avuto un infarto ed è crollato, il defibrillatore gli ha salvato la vita»
OLTRE IL COLLE. Ivan Tadè, presidente dello Sci club Val Serina, ha soccorso uno sciatore monzese di 66 anni che ha avuto un malore al bar dell’Alben: «Mi sono commosso quando si è ripreso».
Al telefono la voce è ancora emozionata: «Ho fatto il corso per usare il defibrillatore, ma un conto è utilizzarlo su un manichino, un conto è avere una persona vera stesa per terra...». Ivan Tadè, presidente dello Sci club Val Serina che ha la gestione della pista alla Conca dell’Alben di Oltre il Colle, ha appena salvato la vita a uno sciatore monzese di 66 anni che ha avuto un infarto sotto gli occhi della moglie sabato 11 gennaio. «Si chiama Alberto, so solo il nome perché lo schiaffeggiavo e lo chiamavo per farlo riprendere». Il suo intervento è stato provvidenziale ma lui si schernisce, non è abituato a questo genere di attenzioni: «Devo ringraziare Roberto Carrara del Soccorso alpino di Oltre il Colle che ha fatto il grosso dell’intervento».
Per Tadè, maestro di sci da una vita, è stata la prima volta: «Abbiamo sempre avuto il defibrillatore al bar del ristoro ma non l’avevo mai usato. Oggi mi sono proprio reso conto che il Dae salva la vita. È stata un’emozione fortissima».
La moglie e gli amici osservavano tutto sotto choc, li abbiamo tenuti un po’ distanti perché in quei momenti meno persone ci sono intorno, meglio è. Abbiamo attaccato le piastre e la macchina ha fatto tutto da sola. Ha dato una scarica, un bel colpo che lo ha fatto saltare da terra
Lo sciatore era arrivato mezz’ora prima all’Alben con la moglie e due coppie di amici: «Ero al noleggio per sostituire il collega quando sono arrivati – racconta Tadè –. Mi hanno detto che non sciavano da vent’anni e avevano voglia di passare un bel pomeriggio sulle piste in compagnia. Ho dato loro sci e scarponi, abbiamo scambiato due parole e sono andato a vederli sugli sci. Gli avevo anche detto che nonostante non sciassero da anni se la stavano cavando bene. Fattala prima sciata, verso le 15.30 sono arrivati al punto ristoro perché lui si sentiva stanco e affaticato. Stava andando in bagno quando all’improvviso ha perso i sensi ed è crollato a terra. Io gli ho subito fatto il massaggio cardiaco e ho detto agli altri di chiamare il 112 e far venire Roberto. Lui mi ha dato il cambio nel massaggio cardiaco e nel frattempo sono andato a prendere il defibrillatore e l’ho acceso. La moglie e gli amici osservavano tutto sotto choc, li abbiamo tenuti un po’ distanti perché in quei momenti meno persone ci sono intorno, meglio è. Abbiamo attaccato le piastre e la macchina ha fatto tutto da sola. Ha dato una scarica, un bel colpo che lo ha fatto saltare da terra. A quel punto ha ripreso conoscenza e ha iniziato a respirare, prima a fatica e poi sempre meglio. Gli ho chiesto: “Come stai?” e lui mi ha risposto: “Sto bene”. La moglie è scoppiata a piangere, anche a me è scesa una lacrima. È stata una cosa molto commovente».
L’elisoccorso in 7-8 minuti
L’elisoccorso decollato dal Papa Giovanni stava rientrando da un intervento a Sondrio ed è arrivato velocissimo: «Ci ha messo 7-8 minuti – prosegue Tadè –. Quando il medico è arrivato Alberto era cosciente, gli hanno attaccato le piastre perché aveva l’infarto in corso e l’hanno portato in ospedale. La moglie e gli amici ci hanno ringraziato tanto e sono andati a prendere le auto per raggiungere il Papa Giovanni. Mi è dispiaciuto tanto perché volevano passare un bel pomeriggio a sciare tutti insieme e invece è finita così». Finita bene, però, grazie all’intervento di Tadè e Carrara: «Ci voluto un attimo per rendermi conto di quello che stava succedendo e cosa dovevo fare, al corso ti insegnano su un manichino ma lavorare su una persona è una cosa diversa. Che emozione, vederlo riprendere i sensi è stata una bellissima sensazione».
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