Funerali rinviati: autopsia per il fotografo caduto sull’Avaro

ORNICA. L’escursionista 64enne aveva chiesto aiuto per telefono alle 15 di venerdì 3 gennaio: trovato morto dopo le 21. Accertamenti sull’intervento.

Si sarebbero dovuti tenere in questi giorni a Grigno, il suo paese d’origine in provincia di Trento, i funerali di Giampietro Agostini , l’escursionista di 64 anni morto venerdì 3 gennaio dopo essere scivolato su un sentiero nella zona del monte Avaro a Ornica. Ma sono stati rinviati perché il pm Silvia Marchina ha disposto l’autopsia dopo aver ricevuto una segnalazione, inoltrata da alcuni operanti che avevano preso parte alle ricerche, in cui si avanzano alcuni dubbi sulle dinamiche dell’intervento di soccorso.

L’uomo, che stava percorrendo il sentiero che dal rifugio Benigni scende ai Piani dell’Avaro, aveva lanciato l’allarme per telefono alle 15, senza però riuscire a fornire un’esatta posizione. È stato trovato senza vita poco dopo le 21, una trentina di metri sotto il sentiero, dai tecnici della stazione Valle Brembana del Soccorso alpino, che hanno partecipato alle ricerche insieme ai vigili del fuoco di Bergamo e al personale dell’eliambulanza del 118 di Como. Poco prima, parcheggiata ai Piani dell’Avaro, era stata trovata la sua auto. Secondo le prime ricostruzioni Agostini non era dotato dell’app «Where are U», che permette di effettuare una chiamata di emergenza col telefonino e inviare contemporaneamente la posizione esatta da cui è partita.

Capire le cause del decesso

Con l’autopsia il pm vuole capire le cause e l’ora del decesso. E cioè, se Agostini sia morto in conseguenza a una caduta o per un malore. E se il decesso sia stato improvviso oppure se il 64enne sia rimasto agonizzante per diverso tempo; e se, in quest’ultimo caso, il freddo abbia contributo alla morte. Inoltre la Procura è impegnata ad approfondire la catena dei soccorsi e le modalità con cui si sono svolte le ricerche: vale a dire, a chi andava smistata la richiesta di aiuto, quali soccorritori mobilitare e con quali mezzi.

Classe 1960, trentino d’origine, Agostini da anni viveva e lavorava a Milano come fotografo e docente di fotografia al centro Bauer. Durante la sua carriera aveva preso parte ad alcuni dei progetti più importanti sul paesaggio a livello nazionale, tra cui il progetto Archivio dello spazio e il progetto Osserva.Te.R.

© RIPRODUZIONE RISERVATA