Cronaca / Valle Brembana
Mercoledì 13 Novembre 2024
«Foppolo-Carona sarà una stazione boutique»
SCI. Il gestore Martignon: «Puntiamo a piste top più che a grandi numeri. Adesso dopo tanta incertezza, serve stabilità». E più strutture ricettive.
Un unico gestore, un unico skipass. Foppolo e Carona di nuovo insieme per il turismo invernale. Dopo quattro anni di incertezza ma anche di chiusure (in Val Carisole), lo storico comprensorio sciistico dell’alta Valle Brembana prova a ripartire. Puntando a recuperare quella clientela (in particolare straniera) che probabilmente negli anni ha preso altre piste.
Prima del fallimento della Brembo Super Ski, il comprensorio di Foppolo-Carona portava dai 113mila sciatori (stagione 2015-2016) a 146mila (stagione 2009/2010). Numeri che poi sono andati calando, per motivi meteo ma soprattutto per l’incertezza sulle aperture che è seguita negli anni successivi (la scorsa stagione, con le sole piste di Foppolo, gli ingressi sono stati circa 80mila).
Foppolo riparte con un nuovo gestore
Ora si riparte, seppure, come dice il gestore del comprensorio Giacomo Martignon, sia ancora «una stagione di transizione». Perché la gestione, anche se unificata, dei due demani, è per ora affiata solo per questo 2024-2025. Il Comune di Carona (proprietario degli impianti di Val Carisole), solo tra alcuni mesi farà un bando per la gestione pluriennale. Dopo la quale si potrà avere un futuro più certo della stazione.
«Solo allora - dice Martignon, che è proprietario con la Devil Peak degli impianti di risalita di Foppolo - si potrà parlare di stabilità del comprensorio. Già presentarsi con le piste di Carona e Foppolo unite è una base di partenza. Ma in questi anni fare promozione era veramente difficile. Mancava una stabilità, si era persa la reputazione. Cosa si poteva promuovere? La stessa cosa, peraltro, vale per quest’anno: la gestione unitaria per ora è garantita solo fino ad aprile 2025. Dobbiamo attendere il bando pluriennale che farà il Comune di Carona». Che molto probabilmente sarà un project financing, ovvero un progetto di rilancio che vedrà la compartecipazione di pubblico e privato.
Nuovi progetti per il futuro: fino a 21 piste
«Abbiamo già risolto il nodo importante del comprensorio unico - continua Martignon - ma ora serve stabilità di gestione». Poi le potenzialità di sviluppo del comprensorio ci sono tutte: altitudine e innevamento grazie a bacini naturali a monte. E già si programma il futuro. Nei piani della società di Martignon, dal 2025, ci sono il posizionamento della nuova seggiovia del Montebello (sarà più lunga rispetto all’attuale pista) e l’accorciamento della Quarta Baita (arriverà all’altezza della Terza Baita). In previsione anche il ripristino delle piste del Giretta, in Val Carisole. Negli anni successivi, invece, lo sviluppo si prevede con una nuova seggiovia al Giretta, poi un impianto sul monte Toro ma anche in zona Convento: con complessive 21 piste (50 se si contano le varianti).
Obbiettivo: non numeri ma piste di alta qualità
«L’obiettivo non è tanto fare numeri enormi - continua Martignon - ma puntare su una sorta di “comprensorio boutique”, con piste di alta qualità. Chi cerca chilometri e chilometri di piste può andare in Trentino o in Val d’Aosta, noi dobbiamo puntare a qualcosa di diverso, di particolare, dobbiamo differenziarci. Il sabato e la domenica siamo già pieni, i parcheggi affollatissimi fino a inizio paese. Oltre certi numeri non possiamo andare. Dovremo migliorare la ricettività, quello è certo, per aumentare le presenze durante i giorni feriali. Ma per incrementare la ricettività serviva la stabilità di gestione e del comprensorio che avremo probabilmente solo dalla prossima stagione sciistica».
«Ora che si è raggiunto un accordo con Carona - commenta il sindaco di Foppolo, Eli Pedretti - faremo di tutto per promuovere la stazione. Le potenzialità per tornare ai numeri di una volta ci sono tutte. Si punterà sul turismo invernale ma anche su quello estivo, per esempio nel collegamento con la Valtellina tramite il passo di Dordona. Per noi è importantissimo».
«Bene il ritorno del comprensorio unico - aggiunge Elena Riceputi, direttrice del Consorzio turistico di Visit Brembo che riunisce Comuni e privati - ma per aumentare anche le presenze dovrà essere potenziata la ricettività di un certo livello: servono servizi e magari, visti i numeri bassi dei posti letto, un sistema di connessione tra Branzi, dove vi sono alcuni alberghi, e Foppolo: come una navetta che consenta agli ospiti che arrivano coi mezzi pubblici e soggiornano a Branzi di raggiungere la stazione sci».
Berera: «Dobbiamo sfruttare quello che la natura ci ha dato»
«Foppolo resta un marchio conosciuto in Italia ma anche Oltralpe - dice Fulvio Berera, titolare del residence K2 - grazie alla sua storia e ultimamente al suo legame con Sofia Goggia. Abbiamo grandi possibilità inespresse: sia in cima alle piste del Montebello sia a quelle del Toro ci sono bacini naturali per l’innevamento. Abbiamo le giuste altitudini. Chi è messo meglio di noi? Dobbiamo solo sfruttare quello che la natura ci ha dato. E pensare che nel cassetto del Comune c’è ancora un progetto, purtroppo non realizzato, di due piste di discesa libera omologate, partivano dal Valgussera e dal Toro, disegnate dalla Fisi nel 2002 per l’Anno internazionale della montagna: si arrivò anche a un accordo di programma con la Regione per la loro realizzazione. Peccato, non se ne fece più nulla. Oggi, con le Olimpiadi alle porte sarebbero state un ottimo campo di allenamento per le Nazionali».
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