Foppolo-Carona di nuovo in pista
«Ma riapriremo pure San Simone»

Da ieri aperti. Il sindaco Carletti: non ci siamo dimenticati di Valleve
E a Valtorta tracciato intitolato a Busi. «Il successo della stazione è merito anche suo».

Piste perfettamente innevate e un sole splendente dopo una mattinata di burrasca. Foppolo e Carona non potevano trovare momento migliore per festeggiare il via della stagione sciistica ma anche la nuova gestione guidata da Stefano Dentella di Aviatico.

Sul piazzale di arrivo della Quarta Baita il parterre è di amministratori e maestri di sci. «Non è stato facile, e tra mille difficoltà – dicono il sindaco di Foppolo Gloria Carletti e l’assessore di Carona Angelo Bagini – siamo qui a inaugurare la stagione. Anche con una buona dose di fortuna, vista la tanta neve scesa». Poi l’annuncio di Carletti: «La stazione si chiama Foppolo-Carona Ski - dice - ma non ci siamo dimenticati di San Simone. L’obiettivo è riaprire anche lì».

Quindi gli interventi dell’assessore regionale al Turismo Lara Magoni, del consigliere regionale Alex Galizzi, del presidente della Comunità montana Jonathan Lobati, del direttore marketing Ezio Berera e del direttore tecnico Marco Calvetti.

«Qui abbiamo gente che ha saputo rialzare la testa – ha detto l’assessore Magoni –. Non ha mai mollato e ora è qui a inaugurare la stagione. Foppolo è una stazione storica, dove ho imparato io a sciare e dove ha imparato Sofia Goggia. Oggi tanti in provincia gioiscono perché Foppolo e Carona ci sono ancora. E la Regione resterà al vostro fianco affinché Foppolo torni la destinazione di successo di una volta». «Avremo bisogno di tutti per rialzarci – ha aggiunto Ezio Berera –. Solo Foppolo, tra le stazioni orobiche, può dire di avere un metro d mezzo sulle piste. E questo è un segnale della provvidenza».

Ieri erano aperte le seggiovie Quarta Baita e Montebello (così anche oggi). «Faremo il possibile per aprire nei prossimi giorni l’intero comprensorio – ha detto Calvetti –. Purtroppo le festività non aiutano a risolvere alcuni problemi e i tempi si sono allungati. Ma abbiamo fatto l’impossibile, a partire dal personale in pista e negli uffici che hanno lavorato pur non sapendo quando si sarebbe aperto».

Resta altissimo, intanto, su tutte le Orobie, il pericolo valanghe. Chiusa per questo motivo la strada per i piani dell’Avaro di Cusio.

Ieri mattina, invece, al rifugio Trifoglio di Ceresola di Valtorta, è stata intitolata a Piero Busi la nuova pista da sci di collegamento tra la «Tre Signori» e la «Nube bianca», con la benedizione del parroco don Simone Lanfranchi. Presenti, oltre a Busi, amministratori comunali e dirigenti di Piani di Bobbio. Sono intervenuti l’amministratore Massimo Fossati, il maggiore azionista di «Itb» Luigi Olmo, il sindaco Antonio Regazzoni e il presidente comunitario Lobati.

«Piero è l’uomo che ha fatto grande la Valle Brembana - ha detto anche l’assessore regionale Lara Magoni - . E lui andrà oltre il tempo, continuerà a esistere grazie alle opere che ha fatto per il bene di questa valle».

E a margine della cerimonia, durante un’intervista, il commento proprio di Busi, con un aneddoto: «Un giorno incontrai Deborah Compagnoni qui a Valtorta – ha raccontato l’ex sindaco –. Mi consigliò il tracciato per una pista bellissima (la Cedrino, ndr). Pochi giorni dopo iniziai i lavori. Fui denunciato e portato in tribunale. Di fronte al giudice dissi: “L’ho fatto per la mia comunità. Se mi condannate, condannerete a morire un intero paese”. Fui assolto. E, ora, con grande soddisfazione, mi intitolano una nuova pista da sci»

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