Cronaca / Valle Brembana
Sabato 15 Gennaio 2022
Foppolo, bancarotta Brembo Super Ski: in appello quasi dimezzate le pene ai due ex sindaci
Bancarotta Brembo Super Ski, in appello Berera passa da 10 anni a 6 anni, Cattaneo da 8 a 4 e mezzo. L’ex impiegata «patteggia» 12 mesi in meno, condanna confermata per l’ex segretario comunale De Vuono.
Quattro anni in meno all’ex sindaco di Foppolo Giuseppe Berera, tre e mezzo in meno all’ex primo cittadino di Valleve Santo Cattaneo. Due anni dopo la sentenza di primo grado, in appello i due principali protagonisti della vicenda riguardante la bancarotta fraudolenta della Brembo Super Ski, si vedono sensibilmente ridimensionare le condanne. Berera ieri ha rimediato sei anni e mezzo a fronte dei dieci e mezzo inflitti in abbreviato dal gup Vito Di Vita il 10 dicembre del 2019. Cattaneo è passato dagli 8 anni dell’abbreviato in primo grado ai 4 e mezzo dell’appello di ieri. Il loro avvocato, Enrico Pelillo, ha lavorato soprattutto sul riconoscimento delle attenuanti generiche, che in primo grado non erano state concesse, e la sua tesi alla fine è stata accolta dalla Corte.
«Questo è un processo che aveva come architrave l’incendio doloso di due seggiovie, reato che è sempre rimasto a carico di ignoti, e l’associazione per delinquere, dalla quale però erano stati assolti già in primo grado - ragionava ieri sera, poco dopo la sentenza, Pelillo -. È vero che dovevano rispondere di numerosi reati, ma 10 e 8 anni erano pene sproporzionate, della stessa entità chiesta dal pm che aveva chiesto però la condanna pure per l’associazione per delinquere».
Si è vista ridurre di più di un terzo la pena l’ex impiegata del Comune di Foppolo Luisa Piredda, passata dai tre anni rimediati in primo grado in abbreviato a un anno, 11 mesi e 10 giorni in virtù di un concordato (una specie di patteggiamento) proposto dai suoi difensori Andrea Locatelli e Giorgio Grisa e accolto dai giudici. Sono invece rimaste invariate le pene per l’ex segretario comunale Saverio De Vuono (2 anni), per il quale l’avvocato Emilio Gueli ieri aveva chiesto l’assoluzione sostenendo che nel suo ruolo De Vuono non si fosse macchiato di responsabilità, e il consulente bresciano Mauro Bertelli (10 mesi con pena sospesa), difeso dall’avvocato Andrea Vigani.
Si tratta del filone principale della vicenda di Foppolo, quello relativo al crack da 30 milioni di euro della Bss - la società a partecipazione pubblica che si occupava degli impianti di risalita di Foppolo, Carona e San Simone, fallita nel 2017 -, penalmente tradotto in bancarotta fraudolenta da cui discende a una serie di reati satellite. Tra questi ultimi spiccano la truffa da 3,9 milioni sui finanziamenti della Regione; la turbativa d’asta per la gara d’appalto per il riposizionamento della telecabina Ronchi-Montebello; la concussione ambientale all’imprenditore Franco Quarti, costretto sotto ricatto a cedere gli impianti di San Simone e il resto del ramo d’azienda della San Simone Evolution alla Bss. E poi le false delibere, gli abusi d’ufficio, alcuni dei quali riqualificati in peculato.
La Corte d’appello di Brescia ieri ha confermato i risarcimenti. La vicenda, ha stabilito il giudice di primo grado, causò danni per 9 milioni. Tra i quali: 3,4 milioni che Berera e Cattaneo dovranno versare alla Regione; 4,5 milioni al Comune di Foppolo (Berera); 698mila (Berera e Cattaneo) al Fallimento Bss, parte civile con l’avvocato Barbara Bruni; 30mila euro al Comune di Valleve (Cattaneo).
In totale gli imputati sono 17. Ieri sono arrivati in appello i 5 che in primo grado avevano scelto il rito abbreviato. Altri 5 avevano già patteggiato, mentre 7 erano stati rinviati a giudizio e sono ora a dibattimento. Si tratta dell’imprenditore bresciano Sergio Lima; l’ex sindaco di Carona Giovanni Alberto Bianchi e il suo vice Mauro Arioli; il consulente legale Antonio Ditto; il direttore tecnico della Bss Vittorio Salusso; i titolari dello studio di ingegneria Tec Pro Giovanni e Andrea Semperboni. I reati contestati a vario titolo vanno dalla corruzione all’abuso d’ufficio, dal falso alla turbata libertà degli incanti, alle fatture false.
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