Dossena tira i «fili» del ponte tibetano, in primavera la camminata del brivido

Completata la parte più complessa della costruzione che si estende a 120 metri d’altezza dal centro del paese alla Corna Bianca. Il sindaco: rientra nel rilancio turistico.

Ancora qualche mese e il ponte tibetano di Dossena sarà pronto. Proseguono, infatti, spediti i lavori dell’opera che collegherà il centro del paese brembano con il roccolo situato nell’area della Corna Bianca. E, dopo aver completato a metà ottobre la fase più complessa dell’opera (iniziata a giugno), ora si sta proseguendo con l’installazione dei cavi e il posizionamento delle pedate. «Le parti più complesse dell’opera, già completate – ricorda il sindaco Fabio Bonzi –, sono state: la creazione delle basi di partenza e di arrivo del ponte, e il posizionamento delle strutture metalliche ai due estremi dove poi verranno attaccate le funi. Ora sono in corso i lavori per l’installazione delle pedate e delle funi».

La volontà dichiarata dall’amministrazione comunale è quella di avere il ponte tibetano pronto per la primavera: l’opera, sorvolando la cava di gesso Ronco Val Canali e offrendo una vista mozzafiato che consentirà di ammirare i paesaggi suggestivi delle Orobie, con vista sulle vette dei monti La Grigna, Gioco, Alben e Arera, fino al fondovalle di San Pellegrino. L’obiettivo è farne una delle maggiori attrazioni turistiche della Valle Brembana. Con i suoi 505 metri e con un’altezza massima di 120 metri sarà il ponte tibetano più lungo al mondo a pedata discontinua (quindi con passaggio intervallato dal vuoto) e senza tiranti laterali (campata unica).

«Il ponte sarà pronto per la primavera – dichiara il sindaco– e rientra in un progetto più ampio di rilancio turistico e a creare posti di lavoro per i giovani di Dossena e della Valle. Il turismo è infatti una delle risorse fondamentali per le nostre montagne. Per questo realizzare nuove attrazioni come questa, fornendo servizi di qualità, può essere una grande opportunità anche per i giovani che continuano a vivere le nostre montagne, ma anche per i turisti di riscoprire luoghi a lungo dimenticati. Ed è quello che vogliamo fare». Il ponte tibetano in via di realizzazione rientra, infatti, nel piano più ampio di sviluppo territoriale-locale di Dossena, ideato da quattro giovani del paese e del valore totale di 10 milioni di euro, reso possibile grazie al contributo di Regione Lombardia e di Cassa Depositi e Prestiti.

«Anche se vediamo la data di fine lavori, ci sono ancora diversi passaggi di realizzazione dell’opera che vanno eseguiti – conclude Bonzi –. Il prossimo è terminare la posa delle 1.200 pedate del ponte, una parte delle quali sono già state posate e ad occhio si può già avere un’idea di come verrà l’opera finale. Poi bisognerà montare le strutture distanziali delle funi, ultimare il sentiero di collegamento che conduce all’imbocco del ponte, e ultimare anche la struttura di partenza e arrivo dello stesso. Alla fine ci saranno i collaudi. E poi, finalmente, sarà tutto pronto per far vivere un’esperienza da brividi e indimenticabile ai nostri turisti e cittadini». Il ponte sarà praticabile indossando un’imbracatura ed è previsto l’inserimento di una linea-vita continua con un moschettone, permetterà di percorrere i 505 metri dell’opera in sicurezza.

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