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(Foto di instagram)
COMPORTAMENTI VIETATI. In quattro, fra i 30 e 40 anni, hanno raggiunto anche il lago del Diavolo, zone in cui vige il divieto per più motivi. Per tre di loro è già scattata la denuncia da parte dei carabinieri forestali, per il quarto (individuato) a breve.
Con le motoslitte ai Laghi Gemelli, salendo da Roncobello e sul lago del Diavolo, in territorio di Carona. Ma qualche scialpinista sostiene di averli visti «scorrazzare» in zona vietata anche ai laghi di Ponteranica, e al monte Avaro. Quattro giovani tra i 30 e i 40 anni, residenti in Valle Brembana, sono stati pizzicati mentre con le motoslitte «solcavano» il metro di neve in alta quota. Vietato per almeno tre motivi: siamo nel Parco delle Orobie, quindi in zona protetta, tutelata, per i rumori che possono danneggiare l’avifauna (in questo momento anche in letargo) e perché comunque – come i mezzi motorizzati in estate – le motoslitte non possono avventurarsi per pascoli, al di fuori delle strade agrosilvopastorali.
Per tre di loro è già scattata la denuncia da parte dei carabinieri forestali, per il quarto – individuato – scatterà a breve. Complessivamente saranno irrogate sanzioni amministrative per circa 2.000 euro.
Siamo nel Parco delle Orobie, quindi in zona protetta, tutelata, per i rumori che possono danneggiare l’avifauna (in questo momento anche in letargo) e perché comunque – come i mezzi motorizzati in estate – le motoslitte non possono avventurarsi per pascoli, al di fuori delle strade agrosilvopastorali
Gli episodi che hanno portato alla denuncia risalgono al 17 gennaio e al 15 febbraio. A gennaio tre di loro si sono spinti da Carona fino al rifugio Longo e da qui sul lago del Diavolo ghiacciato, sotto il monte Aga. Sempre in tre, quindi, lo scorso sabato sono riusciti a salire fino ai Laghi Gemelli, partendo da Capovalle, quindi fino alla Conca di Mezzeno e da qui la ripida salita fino al passo di Mezzeno e poi ai Laghi Gemelli, in territorio del comune di Branzi.
Già in altre occasioni, infatti, le motoslitte vengono avvistate dai carabinieri forestali, ma poi è difficile riuscire a prenderli.
Due di loro hanno preso parte a entrambe le uscite, a Carona e ai Laghi Gemelli. Non avessero postato sui social le loro «imprese», probabilmente non sarebbero stati «beccati». Già in altre occasioni, infatti, le motoslitte vengono avvistate dai carabinieri forestali, ma poi è difficile riuscire a prenderli. E i controlli sono comunque rari a causa della scarsità del personale.
«Siamo nel Parco delle Orobie, tre le sanzioni previste»
Ma gli autori delle ginkane ai Laghi Gemelli questa volta hanno voluto pubblicare in Rete le loro acrobazie. Sono stati visti dal vivo ma anche grazie ai video pubblicati, dove, di fatto, si vantano delle loro uscite. «Siamo nel Parco delle Orobie – dice il comandante provinciale della Forestale, il colonnello Amerigo Filippi – quindi in zona di protezione speciale. Il rumore causato dalle motoslitte danneggia l’avifauna, in questo momento anche in letargo. Infine vige anche il divieto di transito fuori dalle strade agrosilvopastorali. Tre, perciò, le sanzioni previste».
Per chi è salito fino al lago del Diavolo di Carona si aggiunge la sanzione per essere transitati senza autorizzazione lungo la strada agrosilvopastorale che da Pagliari arriva al rifugio Longo (è necessaria un’autorizzazione da parte del Comune, rilasciata in genere solo per i rifugisti o chi ha proprietà in zona).
Per gli scialpinisti i profondi solchicausati nella neve dal passaggio dei mezzi rappresenta un pericolo durante la discesa.
La segnalazione della presenza delle motoslitte in diverse zone delle Orobie occidentali – in zona di divieto – è stata fatta anche da diversi scialpinisti. Per loro, infatti, i profondi solchi causati nella neve dal passaggio dei mezzi rappresenta un pericolo durante la discesa.
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