Cronaca / Valle Brembana
Mercoledì 20 Maggio 2020
Comune di Foppolo verso il dissesto Passivo di 5,3 milioni: «Debiti insanabili»
Non solo debiti ma pure mutui e contenziosi legali. Il sindaco: «Sempre più difficile andare avanti. Realistica l’ipotesi di un commissario»
Ci hanno tentato per un anno. Cercando una soluzione tra le maglie di bilanci, numeri che non tornavano, debiti, mutui e contenziosi legali. Ma, ormai, sarebbero di fatto «obbligati» a rinunciare a far quadrare i conti, stante una situazione di cassa diventata insostenibile.
E i prossimi dieci giorni saranno decisivi. Gli amministratori del Comune di Foppolo sono a un bivio: tentare ancora di risanare il bilancio in profondo rosso, o dichiarare il dissesto finanziario: quest’ ultima, a questo punto, l’ ipotesi più probabile. Anche stando alle parole del sindaco Gloria Carletti, eletta proprio un anno fa, alla guida della giovane lista che sta tentando di risollevare le sorti del Comune. Comune travolto dall’ inchiesta sulla Brembo Super Ski, la società di gestione degli impianti di risalita di Foppolo, Carona e Valleve, fallita nel febbraio 2017.
Niente mountain ticket
Risale a circa due anni e mezzo fa l’approvazione in Consiglio comunale (sindaco Beppe Berera), del piano di rientro finanziario: da risanare circa 5,3 milioni di euro di debiti, di cui 4,5 derivanti dalla Brembo Super Ski, Tra le misure per risollevare i conti era previsto anche il «mountain ticket», ovvero l’ introduzione del pagamento dei parcheggi pubblici (una sorta di pedaggio per entrare a Foppolo). Quel piano è ancora al vaglio della Corte dei conti e di una commissione speciale del ministero degli Interni. Ma nessuna risposta. «Le aliquote delle tasse erano già al massimo - dice il sindaco Carletti - il ticket sui parcheggi non è stato introdotto neppure dal Commissario prefettizio prima di noi, visto anche lo stato delle strade. E la tassa di soggiorno ora è stata sospesa dal Governo. Le entrate che abbiamo sono praticamente irrisorie e, a malapena, riescono a coprire le spese per l’ ordinario».
Ed eventuali altri fondi per il Comune (come quelli per la sicurezza del territorio, paravalanghe e strade) sono già destinati e quindi non possono andare ad alleggerire il passivo.
I debiti sono enormi. «Fossero “solo” i 5,3 milioni di euro - continua il sindaco - avremmo avuto qualche possibilità. Ma qui abbiamo avuto a che fare con conti che non quadravano, debiti fuori bilancio, mutui contratti oltre le capacità di indebitamento del Comune, contenziosi legali non coperti da fondo rischi. Con questa situazione ormai non riesci a far fronte neppure all’ordinario, a pagare anche gli stipendi dei dipendenti. Ogni mese che passa i debiti aumentano, e il Comune non ha neppure grandi proprietà da alienare.
Perché diversi terreni, compreso il campo da calcio, erano già stati utilizzati per l’aumento di capitale della Brembo Super Ski».
Conti che non tornano e unici fondi che arrivano dallo Stato, già destinati e non utilizzabili per risanare i debiti. Così i 3,3 milioni di euro stanziati dallo Stato un anno fa sono andati per la messa in sicurezza e la regimazione delle acque in località Foppelle (950 mila euro), per paravalanghe a difesa del paese (900 mila) e delle piste da sci (700 mila), per la messa in sicurezza di strade (500 mila) e della strada verso il passo di Dordona (250 mila). Lavori che sono in corso.
Ma il «buco» nei conti resta.
«Ripartiremo da zero» «Purtroppo l’ ipotesi della dichiarazione di dissesto è realistica - continua il sindaco - ma in questa situazione non è più una scelta, ma un obbligo. E tentare di proseguire sarebbe peggio, così non si riesce ad amministrare. Il Comune sta proseguendo già dal 2017 solo con l’ ordinaria amministrazione, ma anche quella è diventata difficile. Era giusto provarci, almeno per un anno, vedere realmente quale era la situazione dei conti.
Nei prossimi dieci giorni prenderemo una decisione».
L’ ipotesi più plausibile è che venga dichiarato il dissesto, l’ amministrazione comunale resti ancora in carica ma che arrivi un commissario straordinario a gestire i conti. «A quel punto ci sarà un vero taglio con il passato e si ripartirà da zero», conclude Carletti.
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