Chiusa la sciovia di Zambla Alta
I gestori: «Costi troppo elevati»

Lo stop dopo quasi mezzo secolo di attività. La famiglia Quistini: nessun aiuto dal pubblico. Il Comune di Oltre il Colle: «Difficile sostenere un privato».

Dopo circa mezzo secolo di attività chiudono skilift e piste da discesa di Zambla Alta, a Oltre il Colle. Costi troppo elevati, soprattutto nelle ultime stagioni quando si è dovuto sopperire alla mancanza di neve naturale con quella programmata dei cannoni. Così la società di gestione, la «Nebel», ha gettato la spugna e si è sciolta.

Di fatto un impianto storico quello nei pressi del ristorante della famiglia Quistini. Dispone di uno skilift per una pista di circa 200 metri, ma anche di un tappetino per la scuola sci. Soprattutto negli ultimi anni, però, non ha aiutato l’altitudine dell’impianto, peraltro molto esposto al sole: siamo a circa 1.250 metri di quota e, per mancanza di neve, si è sempre dovuto sparare con i due cannoni a disposizione, ma con costi non indifferenti di energia elettrica e naturalmente di acqua.

«Nella società di gestione eravamo cinque soci – dice Bruno Quistini – ma ormai i costi erano diventati eccessivi. La società, quindi, ha deciso per questa stagione di cessare l’attività, ma abbiamo veramente poche speranze di poter continuare anche nei prossimi anni. A meno che arrivino degli aiuti dai Comuni o da altri enti pubblici. Per esempio, almeno il sostegno dei costi dell’acqua per sparare neve. Diversamente, per noi, sarà molto difficile riprendere. Dispiace, perché la sciovia è sempre stata aperta, in questi 50 anni, ma oggi per noi è difficile andare avanti». «Vedremo di organizzare un’alternativa per le famiglie – continua Quistini – utilizzando magari l’altro tappetino che mettiamo in genere a disposizione per la discesa con i bob».

«La chiusura dello skilift di Zambla Alta – commenta il sindaco di Oltre il Colle, Giuseppe Astori – rappresenta sicuramente una perdita importante per il paese da un punto di vista turistico: tante erano soprattutto le famiglie che frequentavano la pista di Zambla. Dispiace veramente ma il Comune difficilmente può finanziare direttamente un privato, è la legge che non aiuta in tal senso. Diverso il caso delle piste della Conca dell’Alben, gestite dallo sci club Val Serina, ma di proprietà pubblica. In questi anni, insieme al Comune di Serina che è comproprietario, abbiamo investito tanto, anche per l’innevamento programmato. Segno della volontà delle due Amministrazioni comunali di puntare ancora sul turismo invernale».

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