Camping San Simone, stop dopo 40 anni: «Costi elevati e non si trova il personale»

TURISMO. Chiude la storica struttura di Isola di Fondra. L’amministratrice Cerri: «Disposti a vendere». Entro giugno 250 piazzole da liberare. Il sindaco: «L’alta Valle perde un motore turistico, l’indotto era importante».

Isola di Fondra

L’avviso ai campeggiatori è arrivato nei giorni scorsi, quasi un fulmine a ciel sereno: entro il 30 giugno dovranno lasciare libere le piazzole occupate dalle rispettive roulotte. Il camping San Simone di Isola di Fondra, 250 stalli, ma anche spazi per tende, maxi caravan e camper, chiude. Un pezzo di storia del turismo dell’alta Valle Brembana che se ne va. La decisione è stata presa dei soci proprietari: difficoltà di gestione.

Il campeggio, fondato nel 1984, era sorto negli anni d’oro del turismo altobrembano

I tre soci fondatori

Il campeggio, fondato nel 1984, era sorto negli anni d’oro del turismo altobrembano, con la stazione sci di San Simone (Valleve) nel pieno del boom (e con cui il campeggio aveva un legame particolare). I fondatori lungimiranti furono Eugenio Campana, Giovanni Panseri e Carlo Cerri. Oggi è la figlia di quest’ultimo, Paola, ad avere le redini della struttura, nominata amministratrice dopo la scomparsa lo scorso gennaio di Eugenio Campana.

«La decisione è stata presa dai soci a malincuore - dice Paola Cerri - ma con l’obiettivo che questo passo sia il meno doloroso possibile. Ricordo l’entusiasmo di mio padre, di Campana e Panseri, quando crearono il campeggio. Oggi, purtroppo, è rimasto solo mio padre che non è più in condizioni di proseguire. C’è una perdita di competenze e conoscenze che non è più colmabile. Dispiace ed è comprensibile la reazione dei campeggiatori, molti dei quali sono presenti da decenni. Segno, sicuramente, che in questi anni si è lavorato bene, che abbiamo lasciato il segno in molti, che ci si sera affezionati. E di questo non possiamo che essere orgogliosi. Ma ormai non ci sono più le condizioni per proseguire. Anche i costi sono diventati altissimi, abbiamo difficoltà a trovare pure il personale in valle disposto a lavorare. La perdita di Eugenio Campana, uno dei tre soci fondatori, lo scorso gennaio, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ora preferiamo chiudere, cerchiamo di farlo nel modo giusto, per i fondatori e i campeggiatori. Mio padre ci ha messo cuore e anima e ho accettato anche questo incarico per lui».

L’attività del bar annesso potrà continuare nonostante la chiusura del campeggio

«Chiudiamo il campeggio - continua Cerri - ma l’attività del bar annesso potrà continuare. Peraltro i soci restano aperti a eventuali offerte. Piacerebbe anche a noi che qualcuno potesse continuare l’attività iniziata 40 anni fa». Entro giugno, comunque, le 140 piazzole ora occupate (su 250 disponibili) dovranno essere liberate (i contratti scadono in quel mese).

Un duro colpo per il turismo in alta Val Brembana, in particolare per la Val Fondra e quindi la stazione sciistica di Foppolo-Carona. Il campeggio - grazie anche alla presenza dell’annesso centro sportivo e delle attività di bar e ristorazione - era l’unico 4 stelle della provincia di Bergamo.

Cinquantamila metri

Disposto su una superfice di 50mila metri quadrati, quando pieno poteva ospitar fino a 600 persone. Negli anni si era aggiornato e aveva arricchito i servizi. I clienti - alcuni presenti da 35 anni - arrivavano soprattutto da Milano, Pavia, Cremona ma anche dall’estero. «L’indotto economico creato in questi anni dal campeggio - dice il sindaco di Isola di Fondra, Carletto Forchini - è stato importante. Per il nostro paese e per tutta la Val Fondra è una perdita grave da un punto di vista turistico. Dispiace che si sia arrivati a questa decisione. Il nostro auspicio è che si possa trovare un’altra soluzione o che qualcuno subentri il prima possibile alla gestione della struttura».

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